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26/07/2018 07:42:00

L'uomo morto nella piscina di Pietro Pizzo a Marsala. La Procura vuole archiviare

La Procura di Marsala ha chiesto al Gip l’archiviazione del procedimento penale avviato, per omicidio colposo, a carico dell’ex senatore socialista Pietro Pizzo a seguito della morte, il 27 aprile dello scorso anno, di un anziano muratore, Gaspare Greco, di 76 anni, trovato senza vita sul fondo della piscina, in quel momento con appena mezzo metro d’acqua, dell’abitazione di via Mazara dell’ex parlamentare del Garofano. Del caso ce ne siamo occupati in un articolo che potete leggere cliccando qui. 

Greco stava effettuando dei lavori di manutenzione sul bordo della piscina quando, non si sa se per un improvviso malore o perché è inciampato contro qualcosa, è caduto sul fondo della vasca, dove alcuni minuti dopo è stato notato esanime.

Alla richiesta di archiviazione si sono opposti i due figli dell’anziano muratore, assistititi dall’avvocato Vincenzo Forti, secondo i quali, se non ricorrono gli estremi dell’omicidio colposo, ci sarebbero quanto meno quelli di un ritardo nella richiesta di soccorso. Secondo le testimonianze, infatti, il corpo di Gaspare Greco fu notato tra le 11.30 e le 11.45, mentre la telefonata al 118 fu effettuata alle 12.11, come risulterebbe dal relativo audio acquisito dal Dipartimento Prevenzione Infortuni dell’Asp di Trapani. Ai primi di giugno 2017, il figlio dell’anziano muratore, Nicola Greco, presentò una denuncia/querela contro l’ex parlamentare marsalese, ipotizzando la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. E in settembre, chiese alla Procura la riesumazione del cadavere per poter eseguire l’autopsia. L’esame autoptico fu eseguito in novembre, ma non è servito a chiarire l’esatto motivo del decesso. “E’ l’unico accertamento – disse in settembre Nicola Greco - che può fugare i dubbi sulle reali cause della morte di mio padre”. Al momento in cui fu notato sul fondo della piscina, infatti, sostengono, adesso, i figli Nicola e Rossella Greco nell’opposizione alla richiesta di archiviazione (firmata anche dall’avvocato Forti), non è chiaro, e comunque non è certo, che il loro genitore fosse già morto. Si evidenzia, poi, il lasso di tempo, dai 26 ai 41 minuti, che sarebbe trascorso prima della chiamata al 118. Chiamata che secondo il Dipartimento Prevenzione Infortuni dell’Asp, che ha acquisito il file audio del 118, “partì da un'utenza riconducibile a Pizzo Pietro alle ore 12:11”.Troppo tempo, dunque, sarebbe trascorso prima della richiesta di soccorso. In questo frangente, Pizzo ha prima chiamato il fraterno amico Aldo Fratelli (ex presidente della locale Asl), come poi confermato dallo stesso Fratelli, e poi, forse, anche un avvocato. Quindi, secondo i figli di Gaspare Greco e l’avvocato Vincenzo Forti, se non ricorrono gli estremi dell’omicidio colposo, sono quanto meno ipotizzabili quello dell’omissione o ritardato soccorso.