Il Tribunale di Marsala ha assolto dall’accusa di violenza sessuale in danno della moglie un campobellese di 58 anni (M.C.). Decisiva, nel processo, si è rivelata la testimonianza della nuora, che a difeso il suocero a spada tratta, dichiarando che molto probabilmente la grave accusa era stata mossa perché la suocera aveva un amante e voleva a tutti costi separarsi dal marito, ma non sapeva come giustificare l’abbandono dell’abitazione.
Dopo questa testimonianza, anche il pubblico ministero (Antonella Trainito) aveva chiesto l’assoluzione. In aula, lo scorso 3 luglio, la nuora di M.C. aveva dichiarato: “Mia suocera mi confessò che si era innamorata di un altro uomo, di cui mi fece il nome, e che non provava più nulla per suo marito, che talvolta la lasciava sola per alcuni mesi per andare a lavorare in Germania. Mi disse che mio suocero la trattava male, ma non mi parlò mai di violenza sessuale. Picchiata? Lei diceva così, ma io non ho mai visto nulla. Non ho mai visto mio suocero violento. Anzi è un bonaccione. Mia suocera potrebbe, quindi, avere dichiarato queste cose per crearsi un alibi, in quanto voleva assolutamente separarsi, nonostante io l’avessi invitata a non rompere la famiglia”. Secondo l’iniziale accusa, che si basava sulle dichiarazioni dell’ex moglie, M.P., il 20 e il 25 maggio 2015, M.C. avrebbe costretto la donna a rapporti sessuali contro la sua volontà. L’avrebbe, in particolare, aggredita, picchiata, spogliata e minacciata.