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05/10/2018 06:00:00

Spiagge siciliane, inchiesta sui canoni bassi. La Regione non sa i numeri e non verifica

Il blitz di qualche giorno fa di Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto effettuato negli assessorati regionali all'Ambiente e all'Economia riguarda la gestione delle spiagge e delle coste siciliane in genere e in particolar modo i canoni di affitto sottostimati e in molti casi nemmeno incassati.

I militari hanno acquisito i documenti su mandato della Procura regionale della Corte dei Conti su quello che sembra essere un settore senza organizzazione e regole che non vengono rispettate.

La Regione non conosce il numero delle concessioni demaniali - I soldi che ogni anno la Regione incassa dalle concessioni rilasciate sul demanio sarebbero davvero irrisorie, e la stessa Regione non ha un'anagrafica di tutte le concessioni. Dai controlli che hanno effettuato i magistrati, sarebbero emersi delle grandissime differenze sul valore reali dei canoni assegnati nelle varie zone costiere appetibili, e almeno due casi sarebbero stati già individuati dalla Procura della Corte dei Conti. Da questa vicenda si prefigura un enorme danno erariale e ci si chiede dove era chi doveva controllare e chi non ha fatto pagare o non ha sollecitato e poi multato chi ha la concessione? E chi ha attribuito dei canoni più bassi rispetto a quelli reali?

Doppia competenza e zero controlli - Questa indagine sulla concessione di spiagge per lidi, stabilimenti balneari e ristoranti rischia di stravolgere un settore che si dice debba diventare come la cassaforte da cui attingere nuove entrate e invece non ci sono controlli, ci sono doppie competenze tra i comuni e la Regione e spesso i gestori pagano soltanto i primi. E chi ha la concessione che va oltre il periodo dei mesi estivi e si protrae per tutto l'inverno, si limita a pagare solo per la bella stagione senza essere mai richiamato. Insomma, c'è una doppia competenza ma zero controlli. 

Buco milionario nelle casse della Regione - "Mancano almeno 40 milioni di euro l’anno di introiti nelle casse regionali - lo dice Alessandro Cilano, presidente regionale della Fiba balneari -. Come sempre anche in Sicilia vengono tutelati i furbi, quelli che hanno la gestione delle spiagge e non sono conosciuti dagli uffici regionali. La gestione della Capitaneria aveva un costo minimo rispetto ai costi della Regione, il passaggio è stato un fallimento".

Tavolo tecnico - Sulle concessioni l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, nelle settimane scorse ha creato un tavolo tecnico che servirà a monitorare le concessioni e possibilmente ad aumentare i canoni di affitto rispetto ai valori attuali. Ce la farà il tavolo tecnico per la prossima stagione estiva a cambiare registro e soprattutto a far rispettare le regole? Staremo a vedere.