Detenzione illegale di arma da fuoco, una pistola Beretta calibro 7,65, ricettazione (per l’arma) e minaccia (frase “sei morto” dopo aver puntato la pistola) in danno del 30enne Vito De Carlo sono i reati contestati ad Alessandro Quinto De Carlo, di 50 anni, padre di Vito, e alla sua compagna Mariana Marino, di 34.
Entrambi sono sotto processo davanti il Tribunale di Marsala. La vicenda è quella relativa alla furiosa lite familiare esplosa in un alloggio popolare di Amabilina il 3 settembre 2017. Lite in seguito alla quale, in un primo momento, i carabinieri arrestarono Vito De Carlo, trovato in possesso della pistola. Anzi, fu lui stesso a consegnare l’arma all’arrivo dei militari, affermando, poi, nell’interrogatorio di garanzia: “Non ero io a minacciare mio padre con la pistola. Era lui a minacciare me. Io gli ho solo strappato l’arma dalle mani”.
E che la pistola fosse del padre lo confermò, poi, anche la nonna del giovane, che venne rimesso in libertà. Inevitabile, a questo punto, l’indagine a carico del padre e della sua nuova compagna.
Alla base della lite ci fu il diritto ad occupare l’alloggio popolare. La casa era stata assegnata al figlio, che poi però la lasciò in seguito alla separazione dalla sua compagna. A questo punto, l’occupò il padre con Mariana Marino. E la cosa non andò giù al figlio.
Adesso, comunque, padre e figlio si sono riappacificati. La giustizia, però, deve fare il suo corso. A difendere De Carlo senior e a Mariana Marino sono gli avvocati Massimiliano Tranchida e Duilio Piccione.