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20/10/2018 07:37:00

Trapani, il processo Sanna. Bonomo e "l'organizzazione" per non essere sospeso dall'ordine

 "Ma perché c'è tutta questa gente e tutto questo interesse per questo processo?". Si è meravigliata anche la giudice Troja, presidente del collegio giudicante, ieri, in udienza, di fronte al pubblico delle grandi occasioni, nell'aula Corso al terzo piano del Tribunale di Trapani, per il processo che vede imputata l'avvocato Rosa Sanna. 

In questa vicenda, che Tp24.it ha seguito sin dall'inizio, protagonista è l'avvocato Josè Libero Bonomo, che ha denunciato una collega, Rosa Sanna, che gli avrebbe imposto di pagare circa 80 mila euro per evitare una querela legata ad una suo presunto patrocinio infedele ai danni di una cliente. Bonomo ha segnalato tutto agli investigatori facendo scattare l’arresto della collega  e della cliente (Vita Pipitone) che l’avrebbe dovuto accusare. Entrambe sono a processo davanti ai giudici del tribunale di Trapani. 

Perché non è un processo come gli altri? Lo abbiamo raccontato su Tp24.it: l'avvocato alcamese è finito al centro di un ciclone per le sue denunce e per il suo coinvolgimento nelle storie che riguardano Norino Fratello, l'ex deputato regionale arrestato per gli affari spregiudicati nell'accoglienza ai migranti, e con alle spalle una condanna patteggiata per mafia. Bonomo è infatti il legale di fiducia di Lorenzo La Rocca, l'ex prestanome di Fratello che ha deciso di vuotare il sacco e raccontare tutto il sistema delle cooperative, dai servizi sociali all'accoglienza.
Bonomo ha dichiarato in aula che non ha passato tempi felici, in un clima di minacce più o meno dirette per la sua attività di legale della gola profonda del sistema Fratello, che lo ha portato ad un progressivo isolamento. 

Ieri toccava a Bonomo rispondere alle domande dei difensori di Sanna, gli avvocati Sbacchi e Alagna. E non sono mancate le scintille. Tanto che più volte il giudice è dovuto intervenire per evitare che si surriscaldassero gli animi. L'udienza è stata lunga, in alcune parti anche tecnica, ma in questo processo quello che importa è il contesto, cioè il ruolo di Bonomo come scheggia impazzita all'interno di un sistema. E così quando l'avvocato Alagna ha ricordato a Bonomo i suoi precedenti penali - ammessi dallo stesso avvocato, che ha detto di avere in corso anche altre denunce - è spuntata fuori anche una sospensione comminata dall'Ordine degli avvocati per quattro mesi. L'avvocato Alagna ha chiesto delucidazioni a Bonomo che si è rifiutato di dare maggiori informazioni perchè le sue dichiarazioni sono oggetto di altre indagini. Lì è intervenuto il sostituto Tarondo, preoccupato evidentemente che potesse trapelare qualcosa sulle indagini che la Procura di Trapani sta portando avanti grazie alle dichiarazioni di Bonomo. "Non deve dire cosa ha riferito alla Procura" ha tuonato Tarondo. E Bonomo però ha detto, rispondendo all'avvocato Alagna: "Confermo di aver avuto una sanzione disciplinare, e che mi fu riferito da parte di altri avvocati che io dovevo entrare a far parte di una determinata organizzazione, per evitare la sospensione". Bonomo poì riferì tutto alla Procura di Trapani. Che cos'è questa "determinata organizzazione"? E perchè viene recapitato questo messaggio a Bonomo? Purtroppo sono domande che non attengono al processo, quindi si è andato avanti. Alagna ha replicato sul punto, dato che è anche  presidente della Camera penale di Trapani: "Non si può consentire al teste di dire quello che vuole". Bonomo è ritornato anche sulla vicenda delle cooperative legate al sistema di Norino Fratello, ex deputato di Alcamo. Bonomo ha aggiunto che ha anche riferito alla Procura di Trapani delle minacce e delle intimidazioni che ha ricevuto per lasciare la difesa di Lorenzo La Rocca, il prestanome di Fratello che ha deciso ad un certo punto di "pentirsi".