La settimana scorsa l’ex vescovo di Trapani, monsignor Francesco Miccichè, è stato in Procura a Trapani per rilasciare delle dichiarazioni spontanee e provare a difendersi dalle accuse di appropriazione indebita e malversazione. Miccichè, dunque, dopo che a luglio ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini si è recato davanti ai magistrati per fornire oltre alle sue dicihiarazioni anche documenti in sua difesa.
Le accuse - Secondo le indagini della procura, si sarebbe appropriato dei fondi dell'8 per mille che, anziché essere destinati ad opere di carità e beneficenza sono stati utilizzati per altri fini. L'ex vescovo, originario di San Giuseppe Jato, ha amministrato la Diocesi trapanese dal 1998 fino alla rimozione avvenuta nel 2012 per opera di Papa Benedetto XVI. Secondo la procura, avendo la facoltà di operare su due conti correnti aperti a febbraio 2007 e intestati alla Diocesi, uno destinato a “Interventi Caritativi Diocesi di Trapani”, l’altro a “Esigenze di culto e pastorale della Diocesi di Trapani”, si è impossessato della somma complessiva di 544.439,00 euro
Curia Gate - La vicenda di monsignor Miccichè è intrecciata con quella di Don Sergio Librizzi, l'ex direttore della Caritas, arrestato e condannato per concussione e violenza sessuale. Tra l’ex vescovo e don Sergio Librizzi ci sarebbe stato un patto che però Librizzi ha svelato ai magistrati che indagavano sugli ammanchi nella curia trapanese. La vicenda ribattezzata "Curia gate", fu svelata nell'autunno del 2010, quando il periodico locale "L'Isola", pubblicò un'inchiesta giornalistica, denunciando un ammanco di un milione di euro dalle casse della Curia, a seguito della fusione di due Fondazioni.
Don Ninni Treppiedi - L'ex vescovo, denunciò di essere vittima di un complotto e scaricò ogni accusa sul suo ex collaboratore, don Ninni Treppiedi. La Procura, nel corso di questi anni, ha disposto delle rogatorie internazionali, che hanno portato a scagionare Treppiedi e ad indagare l'ex vescovo, il quale ha subìto anche un sequestro di beni per un valore di circa tre milioni di euro. A giugno scorso però il gip di Trapani, su richiesta della Procura, ha archiviato tutti i procedimenti a carico di monsignor Antonino Treppiedi, che erano scaturiti dalle denunce presentate dall'ex vescovo di Trapani. Secondo il gip le dichiarazioni rese da Miccichè non erano attendibili.