Le case abusive lungo la costa di Triscina sono molte di più delle 85 in corso di demolizione. Se ne contano almeno altre 250. A dimostrare l’esistenza di un sistema fatto di case abusive, sanate in modo abusivo, è una foto aerea della Regione siciliana del 1978, dove si vede chiaramente che all’epoca tutte queste case non erano ancora state costruite.
Villette nella fascia dei 150 metri dal mare, che quindi risulterebbero in regola solo sulla carta, come se fossero state costruite prima della legge sull’inedificabilità assoluta del 1976.
Da anni, in tanti si sono chiesti che senso avrebbe avuto abbattere una casa costruita dopo il ’76, lasciando in piedi quella a fianco, perché sorta prima della legge sull’inedificabilità assoluta.
Avrebbero davvero giovato alla riqualificazione della costa, le demolizioni “a macchia di leopardo”?
Oggi, alla luce del semplice confronto tra la foto aerea del ’78 e quella dei nostri giorni, la domanda è invece un’altra: quante macchie ha questo leopardo?
La stesse immagini forniscono una risposta: poche. Ed ancora meno, considerando le case costruite abusivamente nei due anni tra la seconda metà del 76 (quando uscì la legge sull’inedificabilità) ed il 78 (in cui è stata scattata la foto aerea).
Insomma, chi pensa che l’abusivismo di Triscina sia ormai nella sua fase conclusiva, con il completo ripristino della legalità, si sbaglia di grosso.
A fronte delle case insanabili, già accertate in tre gradi di giudizio, ce ne sono altre non ancora raggiunte dall’iter per l’abbattimento, oltre a quelle appunto sanate abusivamente. Ed il fatto che molti, negli anni abbiano spacciato, con false certificazioni, delle case relativamente recenti come se fossero state edificate prima del ’76, oggi non viene certo accettato di buon grado da parte di chi invece si è visto demolire la propria.
Il prossimo sindaco, che verrà eletto dopo la conclusione dell’amministrazione straordinaria, avrà il difficile compito di continuare il ripristino della legalità nel campo dell’abusivismo. E, con ogni probabilità, dovrà fare i conti con le implicazioni penali delle sanatorie truccate del passato.
Egidio Morici