Ormai è quasi la regola in Sicilia. Pur avendo estrema necessità di fare lavori nelle strade, ammodernarle e rendere quanto più sicure, e pur avendo a diposizione circa 300 milioni di euro i Liberi Consorzi Comunali non sono in grado di presentare progetti e di quei fondi per quelle riqualificazioni sono stati usati solamente 56 milioni di euro.
La conferma arriva sia dall'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che ha detto che l'ex province hanno presentato pochissimi progetti per i 290 milioni di fondi statali ed europei, sia dallo stesso presidente Musumeci che però ha annunciato che si sostituirà alle ex province per avviare i cantieri urgenti.
La maglia nera spetta a Palermo. Trapani ha un intervento in fase di valutazione. Per usare i fondi Fas e Poc secondo l'accordo di programma quadro non ci sono progetti da Palermo e Trapani. I Liberi Consorzi sono in crisi e il taglio delle risorse di Stato e Regioni comporta il blocco di diversi uffici compresi quelli che si dovrebbero dedicare alla progettazione, come sta accadendo a Palermo e nelle altre ex province. E così, paradossalmente, i soldi sono lì per poter essere spesi in importanti opere viarie di cui la Sicilia ha bisogno in lungo e in largo ma non si possono spendere perchè manca la progettualità.
Tra i progetti finanziati nel Trapanese la litoranea Sud di Marsala. Nel Catanese la strada Scordia-Militello e la strada provinciale 113 vicino Paternò. Nel Ragusano le strade provinciali 42, 45 e la Ispica-Pachino. Nell'Agrigentino ci sono quelli per la viabilità tra Menfi, Santa Margherita Belice e Montevago; Cattolica-Ribera-Sambuca di Sicilia; la strada provinciale 12 tra Palma e Campobello di Licata, ecc.