Oltre alla questione occupazionale, quella dei rifiuti e della qualità della vita, la Sicilia ha un altro primato negativo. Nella classifica nazionale di riscossione delle tasse locali, i Comuni siciliani sono un Eldorado dell’evasione che altrove invece vengono regolarmente pagati. Per fare fronte a questa situazione la Regione ha varato una delibera che aprirà ancora di più ai privati il settore della riscossione coattiva.
Anche da questo primato negativo nasce l’emergenza finanziaria dei Comuni e il progressivo aumento dei sindaci che dichiarano il dissesto (sono già 28) o il pre-dissesto (se ne contano già 35).
Tutto questo emerge dalla relazione finale di una commissione nominata dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, con l’obiettivo di individuare le soluzioni per aumentare la riscossione coattiva.
La relazione evidenzia che «nelle regioni del Nord esiste una capacità di riscossione pari al 100% mentre in quelle del Sud questa percentuale è inferiore e in Sicilia scende addirittura all’86%». Ovviamente si tratta di un dato medio - spiegano all’Economia - visto che ci sono amministrazioni siciliane che sono anche al di sotto del 50%.
Secondo la commissione di esperti che ha studiato il sistema fiscale dei Comuni siciliani, dal 2010 a oggi si è anche registrato il progressivo distacco dei sindaci da Riscossione Sicilia, la partecipata che nell’Isola si muove come Equitalia fa nel resto d’Italia. In pratica mentre 8 anni fa erano 315 le amministrazioni che si affidavano a Riscossione, oggi sono appena 166. Questo perché già dal 2011 il sistema è stato liberalizzato, permettendo così di affidare il servizio di riscossione ad altri operatori privati. Tuttavia quest’apertura in Sicilia non ha funzionato, visto che - come scoperto da una indagine della Procura della Corte dei Conti - ci sono decine di Comuni siciliani che si sono affidate a società private che hanno incassato senza poi versare alle casse pubbliche.
La Regione cambia le regole - Ora a tutto questo l’assessorato all’Economia vuole porre rimedio. E per questo la giunta ha approvato una delibera che assegna fin da subito la possibilità di riscrivere il sistema della riscossione. L’Isola verrà suddivisa amministrativamente in 3 parti (orientale, centrale e occidentale) che comprenderanno tutti i Comuni del territorio. E ognuna di queste parti verrà data in appalto a un nuovo operatore della riscossione. La gara verrà gestita dalla Centrale unica degli acquisti della Regione.
Una volta individuato il nuovo operatore, insieme alla firma di una convenzione con l’Anci, scatterà la caccia agli evasori in due fasi. Innanzitutto il nuovo operatore si attiverà quando né il Comune né Riscossione Sicilia lo faranno. Interverrà dunque per superare l’immobilismo evidenziato dagli ultimi dati.