Un'assoluzione e una condanna (anche se ridimensionata) per due giudici coinvolti nell'inchiesta sul cosiddetto sistema Saguto. Il gup di Caltanissetta Marcello Testaquatra ha assolto il giudice Tommaso Virga, ex consigliere del Csm, e condannato il giudice Favio Licata a due anni e quattro mesi. Sentenze arrivata nel processo che si è celebrato con il rito abbreviato, e per questo Licata ha potuto beneficiare di uno sconto.
I due giudici erano accusati di far parte del gruppo di potere che sotto il controllo della Saguto gestivano in maniera illecita i beni sequestrati e confiscati. La sentenza però smonta tutto scagionando Virga e condannando solo in parte Licata. Per Licata infatti il giudice ha ritenuto che abbia falsificato tre provvedimenti della sezione misure prevenzione del Tribunale di Palermo in cui lavorava. Viene assolto invece dall'accusa di rivelazione di segreto delle indagini e, assieme a Virga, dalla contestazione relativa alla nomina dell’avvocato Walter Virga, figlio proprio di Tommaso, come amministratore di due patrimoni di notevole consistenza: Bagagli e soprattutto Rappa, valutato 800 milioni. Per il giudice il fatto non sussiste, accogliendo così le tesi dei legali. Licata però dovrà risarcire l'Agenzia per i beni confiscati, la presidenza del Consiglio, il Ministero della Giustizia, Gabriele, Filippo e Vincenzo Corrado Rappa.