Da qualche giorno il punto nascite della clinica Sant'Anna di Erice non riceve più le donne in gravidanza in vista della chiusura definitiva prevista il 1° marzo. La decisione presa dalla proprietà per motivi economici, comporta il fatto che su tutto il territorio comunale e dintorni rimarrà solo il punto nascite del Santonio Abate che ha previsto due stanze in più, private, per venire incontro alle crescenti esigenze della popolazione. Sono quelle istituite dall'Asp al «Sant'Antonio Abate» per far fronte al probabile incremento di partorienti che si recheranno nell'ospedale del capoluogo.
Nessun sovraffollamento di Ostetricia e Ginecologia, con rischio di trasferimento delle partorienti presso altri punti nascita aziendali, sottolineano dall'Asp. Questo, infatti, era stato l'allarme lanciato da Filippo Cutrona, segretario generale della Cgil per il quale le donne dell'hinterland trapanese avrebbero potuto partorire anche a Marsala, Mazara o Castelvetrano.
«Nel 2018 nella clinica Sant'Anna sono stati espletati poco più di 500 parti - fanno sapere dall'Asp -. Il che, tradotto in numeri, comporterebbe un carico di lavoro per la Unità di Ostetricia e Ginecologia del punto nascita ospedaliero, di circa 1,5 parti in più al giorno. L'ipotesi di possibili trasferimenti delle donne con gravidanza a basso rischio verso gli altri punti nascita aziendali è priva di fondamento».