L’ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala è nella bufera per gli ultimi fatti di cronaca che lo hanno interessato.
Qualche settimana fa è morto un giovane di 35 anni, arrivato al Pronto Soccorso con un forte dolore al petto è stato prontamente visitato ma non gli hanno riscontrato nulla, messo in attesa con codice verde, è morto dopo un’ora, stramazzato al suolo. L’Asp ha avviato una indagine interna, la Procura mira ad appurare le responsabilità laddove ci fossero.
La settimana scorsa, invece, è deceduto un bimbo appena nato. Sconosciute le cause, forse una errata manovra durante il parto, di fatto il neonato è arrivato presso l’ospedale di Trapani privo di vita. Non ci stanno i camici bianchi ad essere etichettati per quello che non sono, la carenza di organico e i turni massacranti a cui molti di loro sono sottoposti creano il malcontento, che non è disattenzione sul lavoro.
Ma perché chi arriva in ospedale deve attendere anche una notte intera prima di essere visitato?
Si parte dal fatto che da oltre un anno il turno notturno viene garantito da un solo medico che, ovviamente, non può assicurare a tutti la stessa celerità nelle prestazioni, vanno avanti soprattutto i casi urgenti, prolungando quelli dei codici meno gravi, come il bianco e il verde.
La domanda a questo punto che bisognerebbe porsi è se con una pianta organica al completo la sorte del giovane Di Girolamo fosse stata la stessa, oppure no?
Di certo avrebbe avuto immediate prestazioni. Il caso non è isolato, anche i turni diurni spesso vengono garantiti da un solo medico al Pronto Soccorso, a questo si accompagni il fatto che alcuni dei camici bianchi hanno chiesto, per questo motivo, il trasferimento ad altri reparti, si tratta di sei medici negli ultimi anni. Il paziente che arriva in ospedale, a causa delle lunghe attese, se la prende con il personale presente, una lotta continua tra pazienti, una responsabilità non medica chiamata a fronteggiare lo scontento degli utenti, che talvolta travalica nella violenza fisica oltre a quella, costante, verbale.
Eppure si parla di assunzioni da qualche anno, in verità per alcune categorie siamo alle battute finali. Pronti per essere assunti in tutta la Sicilia ci sono 183 medici anestesisti, 127 camici per la rete delle emergenze-urgenze, 120 per la rete tempo dipendente. Una Sanità in bilico, con delle enormi difficoltà a garantire le prestazioni a chi ne ha necessità, all’appello mancano circa mille medici nei Pronto Soccorso dell’Isola.
Questa grave situazione di carenza di organico rende inefficiente il servizio pubblico, con una qualità bassa per la prestazione delle cure ai cittadini a fronte dei numerosi accessi, qualcuno anche improprio. Soluzioni che non possono essere trovare dal personale ma direttamente dalla politica, di concerto con le amministrazioni di riferimento.