La mini riforma delle giunte comunali che l'Ars si appresta a votare porterà all'assegnazione di 355 poltrone da assessore in più.
Con le vecchie regole, ancora in vigore, gli assessori comunali in Sicilia sono in tutto 1.400. Con le nuove norme diventerebbero 1.755. L'analisi è stata fatta dal dipartimento Autonomie Locali, diretto da Margherita Rizza, che ha proiettato sulla mappa dei Comuni le nuove regole in cantiere.
Il testo, presentato da Giorgio Assenza (Diventerà Bellissima) è approdato ieri in aula e verrà votato da martedì prossimo. Prevede che la giunta del Comune di Palermo possa crescere da 8 a 11 assessori. Quella di Catania da 8 a 10. Quelle dei Comuni con popolazione compresa fra 100 mila e 250 mila abitanti cresceranno dagli attuali 7 a 9 assessori.
Nelle cittadine che contano fra i 30 mila e i 100 residenti i sindaci potranno nominare 7 assessori invece degli attuali 5. Nei paesi con popolazione compresa fra 10 mila e 30 mila abitanti potranno essere nominati 5 assessori (oggi al massimo 4). E in tutti gli altri piccoli centri gli assessori saranno 4 invece degli attuali 3.
Il risultato è appunto una crescita delle attuali poltrone: ce ne saranno 355 in più. «Ma la riforma non provocherà aumenti di spesa - sottolinea il presidente della commissione Affari Istituzionali dell'Ars, Stefano Pellegrino - perché non aumenterà il budget a favore dei Comuni. Ogni sindaco dovrà impiegare i finanziamenti che già ha». In pratica, se vorranno aumentare il numero degli assessori i sindaci dovranno tagliare i compensi o ricavare le somme necessarie riducendo i fondi ad altri settori.
La norma che sta per andare al voto prevede anche la incompatibilità proprio fra il ruolo di assessore e quello di consigliere comunale. «È un'ottima norma - commenta Vincenzo Figuccia, deputato dell'Udc - perché non comporta nuovi oneri a carico dell'amministrazione regionale ma contestualmente determina la possibilità di diversificare le competenze in funzione delle deleghe assessoriali»