Assegnate per il 2019 alla Sicilia sette Bandiere Blu: una in più rispetto all'anno scorso. Vengono premiate località balneari che hanno non solo una bella costa e un mare pulito, ma anche una buona raccolta differenziata, dei percorsi di educazione ambientale, la sostenibilità, la pulizia delle spiagge e la sicurezza per i bagnanti.
E' anche per questo che non c'è una Bandiera Blu in provincia di Trapani, neanche nelle località più note come le isole Egadi o Favignana, per non parlare di Selinunte, flagellata dalla piaga dell'abusivismo, o Marsala, piena di scarichi abusivi a mare. Sono ben 32 gli indicatori che bisogna rispettare per avere la Bandiera Blu, riconoscimento giunto alla sua 33° edizione, che quest'anno ha premiato 183 Comuni.
Delle 183 bandiere blu su scala nazionale, appena sette sono andate alla Sicilia, dove ad avere la meglio è la provincia di Messina, con le spiagge di Santa Teresa di Riva(Lungomare), Tusa (Lampare e Spiaggia Marina) e Lipari che vanta cinque spiagge: Stromboli Ficogrande, Vulcano Gelso, Vulcano Acque termali, Acquacalda eCanneto.
Ancora, tre Comuni sono stati fregiati dalle ambite Bandiere nel Ragusano: Ispica (Santa Maria del Focallo e Ciriga), Pozzallo (Pietre nere e Raganzino) e Ragusa (Marina di Ragusa). In provincia di Agrigento, infine, premiata Menfi, con le due spiagge di Porto Palo Cipollazzo e Lido Fiori Bertolino.
La ong ogni anno assegna le Bandiere Blu ai comuni italiani che si affacciano sul mare (ma anche sui laghi) sulla base di 32 criteri: balneabilità delle acque (secondo i dati Arpa), depurazione, raccolta differenziata, aree pedonali, piste ciclabili, servizi in spiaggia, abbattimento delle barriere architettoniche, ricettività alberghiera, educazione ambientale e altro.