Una discontinuità netta con il passato.
A dimostrazione che le sentenze di demolizione si possono rispettare e che le ruspe possono entrare in azione.
Lo hanno detto Edoardo Zanchini, vice presidente nazionale di Legambiente e Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, riferendosi agli abbattimenti delle case di Triscina costruite dopo il 1976 a meno di 150 metri dalla battigia.
Avrebbero dovuto incontrare a Castelvetrano i commissari straordinari, al termine del loro percorso di amministrazione, dopo due anni dallo scioglimento del comune per mafia. Ma a causa di un eccessivo ritardo nella partenza del volo, Edoardo Zanchini non ha potuto fisicamente stringere la mano alla terna commissariale.
Ciò non ha impedito a Legambiente nazionale e regionale di complimentarsi con la commissione per il coraggioso lavoro svolto.
“Finalmente a Triscina – hanno dichiarato in una nota - sono arrivate le ruspe per demolire le case abusive costruite sulla duna di una delle spiagge più belle del Mediterraneo, con accanto il Tempio di Selinunte e un sistema naturalistico di grande importanza”.
Hanno inoltre apprezzato il lavoro di analisi delle foto aeree, che ha permesso di individuare altri 273 immobili che non esistevano nel 1978, e quindi da demolire perché successivi al vincolo di inedificabilità del 1976.
Si sono mostrati poi molto favorevoli alla definizione del piano di demolizioni e di spostamenti di volumetria che potrebbe liberare l’intera fascia costiera nei 150 metri dal mare, risolvendo l’inconveniente delle cosiddette demolizioni “a macchia di leopardo”: l’abbattimento di tutte le case entro quel limite, spostando appunto in un’altra zona la ricostruzione di quelle in regola.
“Importante in questi mesi l’aver resistito a minacce e ricorsi, ribadendo che le leggi vanno rispettate - hanno aggiunto Zanchini e Zanna - Questa esperienza non si deve fermare e ai candidati sindaci al ballottaggio e al Ministro dell’Interno Salvini, chiediamo un impegno chiaro per continuare questa esperienza e restituire bellezza e legalità ad un territorio che fino ad oggi è stato associato alla mafia e a Matteo Messina Denaro e che invece merita di essere rilanciato e valorizzato”.
I candidati sindaci per il ballottaggio del 12 maggio Enzo Alfano e Calogero Martire, sabato scorso si sono confrontati in un incontro organizzato da Enzo Danimarca dell’associazione “Progetto Triscina”, su idee e proposte per la rinascita e la vivibilità della borgata. Sono stati affrontati diversi temi, dall’illuminazione ai rifiuti, dalla carenza idrica all’ingresso lato Triscina del Parco archeologico di Selinunte. Si è parlato invece poco del piano delle demolizioni, forse viste come obbligatorie, non soggette a particolari interventi discrezionali.
A complimentarsi per il lavoro svolto finora sulle demolizioni, anche l’ex commissario di Polizia Salvatore Frenda. Nel saluto di commiato di qualche settimana fa, in occasione del suo trasferimento a Torino, prima di lasciare il timone alla dottoressa Laura Cavasino, aveva detto:
“Le demolizioni, che da un punto di vista umano potrebbero dispiacere, rappresentano in realtà il trionfo della legalità a Castelvetrano. Da lì dobbiamo ripartire, tutti insieme, per arrivare a grandi risultati”.
Egidio Morici