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08/06/2019 06:00:00

"Povertà sanitaria", ecco cos'è. In Sicilia la soffrono 283 mila famiglie

 283 mila famiglie siciliane si trovano in una condizione di “povertà sanitaria”. Non possono permettersi cure mediche, non solo le analisi e le visite specialistiche, ma in molti casi non possono neanche pagare il ticket per le prestazioni con convenzione. E' il dato drammatico che viene fuori dal rapporto di Demoskopika, l'istituto di ricerche economiche e sociali.

Un dato quello della povertà sanitaria che continua ad aumentare rispetto agli anni passati. Se nel 2014 erano il 9,4 % le famiglie in condizioni economiche tali da non potersi permettere le cure mediche, nel 2017, ultimo dato disponibile, la percentuale è del 14,9%. Un balzo di 5 punti percentuali che fa della Sicilia la seconda regione più povera in questa classifica, scavalcata soltanto dalla Calabria.

Lo studio si basa su otto indicatori. Dalla soddisfazione sui servizi sanitari, alle spese legali per liti da contenziosi e sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita, risultato d'esercizio, disagio economico delle famiglie.

Secondo i dati raccolti nel report Crea Salute dell'Università di Tor Vergata una famiglia su dieci in Sicilia non può permettersi farmaci, visite ed esami.

Ma è tutto il sistema sanitario siciliano ad essere in una condizione tale da offrire anche un servizio non proprio puntuale ai degenti.

Soltanto un paziente su due riesce ad ottenere una visita gastroenterologica urgente. Solo uno su quattro riesce fare con urgenza un elettroencefalogramma. Le attese per chi è affetto da tumore sono più del dovuto. Quattro siciliani su dieci che hanno un cancro alla prostata, ad esempio, vengono sottoposti ad intervento chirurgico oltre il tempo massimo. E stessa sorte tocca al 22% delle donne con tumore alla mammella. Le liste d'attesa nella sanità siciliana sono lunghe, lunghissime. Per carenze di personale, per ingranaggi “incrostati” della macchina sanitaria.


La Regione ha deciso di impiegare circa 20 milioni di euro per tenere gli ambulatori aperti anche di sera e nei fine settimana e aumentare quindi le visite e gli interventi facendo funzionare a pieno regime i macchinari. Soldi che ovviamente servirebbero anche per pagare gli straordinari ai medici. L'assessorato regionale alla salute ha anche chiesto ai manager delle Asp di mettere nero su bianco un piano per tagliare le liste d'attesa. Un piano che dovrà essere inviato sul tavolo dell'assessore Ruggero Razza entro il 12 giugno. In questo senso i manager si sono incontrati nei giorni scorsi in assessorato per capire come muoversi.


Nei giorni scorsi abbiamo raccontato su Tp24.it lo stato di salute dei cittadini della provincia di Trapani basandoci sullo studio fatto dal Sole 24 Ore. I cittadini della provincia non godono di ottima salute, in base agli indicatori di quello studio, e questo deriva non solo dal sistema sanitario ma anche dalle condizioni economiche disagiate dei cittadini. Dati che non riguardano soltanto la provincia di Trapani, agli ultimi posti, ma anche le altre province siciliane.