L'obiettivo è bandire i primo concorsi fra dicembre e l'inizio del 2020 per 169 funzionari e 17 dirigenti. Poi si andrà avanti a un concorso all'anno. Questo prevede il testo della norma che il governo ha messo a punto per sbloccare le assunzioni alla Regione - come riporta il Giornale di Sicilia -.
Un testo che era stato pensato dall'assessore al Personale Bernadette Grasso come un disegno di legge autonomo e che martedì dovrebbe invece essere inserito come maxi emendamento nella Finanziaria bis in discussione all'Ars, come ha anticipato il presidente della commissione Affari Istituzionali Stefano Pellegrino. «Il testo è già stato approvato in commissione all'unanimità, anche se devo ammettere che quel giorno mancavano i grillini» precisa Pellegrino.
Il governo e la maggioranza quindi accelerano sullo sblocco delle assunzioni alla Regione. La norma ormai pronta prevede che già nel 2019 possano essere messi a bando il 75 per cento dei posti da funzionario che si sono liberati nel 2018 per effetto dei normali pensionamenti. Occhio alla formulazione della frase: significa che non sono previsti nel turn over gli esodi frutto dei prepensionamenti e di Quota 100. L'anno prossimo le sostituzioni corrisponderanno all'85% dei pensionamenti di quest'anno. Mentre dal 2021 il 100% di chi lascerà gli uffici verrà sostituito.
Se la norma verrà approvata a giorni, come chiede il governo, la Regione potrà bandire in autunno il primo concorso per 82 funzionari. Questo perché i normali pensionamenti del 2018 sono stati 110. Ma pochi mesi dopo, nel 2020, la Regione potrà già bandire un secondo concorso per sostituire l'85% dei normali pensionamenti che verranno registrati quest'anno: le previsioni indicano che saranno 103 e dunque i posti a bando diverranno 87. Mentre nel 2020 i pensionamenti attesi sono 109 e i posti a bando nel 2021 saranno altrettanti.
Per la dirigenza le percentuali del turn over sono più basse: 30% nel 2019 su dati del 2018, 40 per cento nel 2020 e 50% dal 2021 in poi. Il primo concorso potrà mettere a bando dunque 6 posti e il secondo 11.
Fin qui i numeri. All'assessorato al Personale sono però già pronti con le procedure: la scelta delle figure da mettere a bando dipenderà dai fabbisogni evidenziati da un piano che è in fase di completamento. La priorità verrà data agli uffici più in difficoltà. Ciò perché i reali pensionamenti sono molti di più, frutto soprattutto dell'esodo avviato da Crocetta nel 2015 che si completerà nel 2020 quando verrà toccata quota 5 mila.
Il testo approvato in commissione Affari Istituzionali prevede però molto di più. Innanzitutto c'è la possibilità di avviare concorsi anche per il Corpo Forestale: «La norma approvata - spiega il presidente Stefano Pellegrino - prevede genericamente lo sblocco delle procedure basandosi su un piano di fabbisogni che è già determinato. Da lì emerge che l'organico del Corpo Forestale dovrebbe essere composto da circa 800 agenti e invece se ne contano appena 26. Ovviamente non tutti i posti vuoti saranno subito messi a concorsi, dipenderà dalle risorse, ma intanto si inizierà ad assumere».
L'ultima parte della norma studiata dall'assessore Grasso prevede che il 20% dei posti che verranno messi a bando negli assessorati venga riservato ai dipendenti già in servizio che vogliono fare la progressione di carriera: anche in questo caso servirà una selezione interna. Infine, la metà dei dirigenti oggi in terza fascia (circa 1.200) potrà passare subito in seconda fascia e nel triennio tutti completeranno il salto.