Oggi ricorre il 14° anniversario della morte di uno delle personalità piu' geniali del XX secolo alcamese: Enrico Cassarà. I postumi di un grave incidente stradale del quale non ebbe alcuna colpa, lo hanno stroncato dopo un mese di agonia. Oltre che organizzatore-principe delle estati alcamesi, era un mio collega al Banco di Sicilia. Guardarlo era uno spettacolo, sempre sorridente anche in giornate difficili, sembrava distratto ma seguiva tutto con umanità. Era buono, altruista e come me era un sognatore. Sapeva tutto sul jazz, aveva ed ha una bellissima famiglia.
Ricordo i funerali di Enrico, al Collegio, strapieno di amici e colleghi del mondo della musica siciliana. lo voglio ricordare sorridente nella plancia di comando del transatlatico, nella sala casse (ce ne erano anche 6/7) del Banco di Sicilia in piazza. Dai suoi piccoli cassetti segreti, dove, nessuno doveva mettere mano, traeva un foglietto, una ricevuta e chiamava per cognome. "Culmone l'f24... è da 6 mesi qui che dobbiamo fare?". Non accettava diktat, lui era l'Ammiraglio della caravella e nessuno doveva dargli ordini.
Era entusiasta quando chiudeva la kermesse del Jazz in piazza, la sua morte è stata allora l'occasione dopo circa 70 anni di fare celebrare una Santa Messa a Padre Cottone, al primo piano della Banca lì dove c'era il Santissimo nella seicentesca Chiesa dello Stellario. Il sole entrava e si specchiava sul prezioso marmo rosso, all'Elevazione Eucaristica, non so come, cominciarono a suonare le campane del Collegio e quelle della Sacra Famiglia, era uno scampanio festoso, solenne ma anche giulivo.
Il sole inondava sempre più il pavimento purpureo come le casule dei Cardinali. Quella sera tarda di un Agosto di circa 10 anni fa sono sicuro che, accanto a Gesù Eucarestia c'era anche lui. Ciao Enrico, come vedi un indimenticabile non puo' essere dimenticato così come un'anima amabile non puo' essere che amata.
Luigi Culmone Naselli