«Il commissario straordinario unico per la depurazione in Sicilia ha approvato il progetto di servizi per la realizzazione del nuovo depuratore a Castellammare ed ha trasmesso la documentazione ed inviato l’atto di attivazione ad Invitalia per avviare la gara.
Si tratta di un importantissimo passo avanti e ne siamo lieti poiché abbiamo seguito con determinazione l’iter e chiesto al professore Rolle di accelerare i tempi. Questo recente risultato raggiunto, dopo aver più volte chiesto di andare avanti speditamente e aver risolto problemi e questioni tecnico - burocratiche, è importantissimo per l’iter progettuale che riguarda l’appalto come ho voluto prima comunicare al consiglio comunale che è mia consuetudine informare sempre tempestivamente».
Il sindaco Nicola Rizzo fa presente che il commissario straordinario unico per la depurazione in Sicilia, il professore Enrico Rolle, ha comunicato ufficialmente al Comune di Castellammare di aver approvato il progetto di “servizi integrati di progettazione definitiva/esecutiva, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione…” per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione nel Comune di Castellammare del Golfo. Inoltre ha anche inviato “l’atto di attivazione ad Invitalia per l’espletamento della gara - si legge nella nota del professore Rolle e del Rup Rosanna Grado- e trasmessa la relativa documentazione”. Invitalia è l'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, di proprietà del Ministero dell'Economia.
«Finalmente l’impianto dovrebbe essere in fase di avvio con gli ultimi passaggi ed il commissario ci ha anche indicata una data: il professore Rolle presume che nei primi mesi del 2021 si dovrebbe essere nelle condizioni di iniziare i lavori –afferma il sindaco Nicola Rizzo-. Ho seguito l’iter con impegno ed a fine settembre ho incontrato il commissario Rolle, nel corso di un’audizione della commissione Ambiente all’assemblea regionale siciliana dove era presente l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. Quindi ho continuato a seguire il percorso raggiungendo a Roma il professore Rolle che mi ha preannunciato che la progettazione di servizi per l’impianto di Castellammare è pronta e sta per andare in gara attraverso Invitalia come ci ha adesso ufficialmente comunicato. Continueremo a monitorare e seguire l’iter di un impianto necessario alla nostra città che lo attende da troppo tempo».
«Ricordo che l’iter municipale è stato praticamente completato-prosegue il sindaco Nicola Rizzo-: l’autorità di bacino ha definito il declassamento del rischio nell'area dove dovrà sorgere il depuratore poiché a maggio abbiamo effettuato, a nostre spese e con il fondamentale contributo del consiglio comunale (che ha votato la variazione di bilancio anticipando le cifre che ci saranno poi restituite ), i lavori di completamento delle opere di mitigazione del rischio di caduta massi in contrada Cerri. Si trattava dell’ultimo passaggio di competenza comunale che abbiamo velocemente portato a termine e abbiamo quindi trasferito tutta la documentazione al Commissario unico che ha che ci ha dato massima disponibilità e -conclude il sindaco Nicola Rizzo- risposto con i fatti alla nostre continue richieste di accelerare».
Il sindaco Nicola Rizzo spiega che è «pronta anche la progettazione per Scopello dove, per scelte a livello ministeriale, saranno fatte le fognature e i reflui saranno poi trasferiti, tramite condotta interrata e cinque impianti di sollevamento, all'impianto centrale di Castellammare».
Enrico Rolle, commissario straordinario unico per sbloccare i progetti di depurazione fermi da anni, ha a disposizione una contabilità speciale che comprende tutte le risorse, a partire dagli 1,8 miliardi della delibera Cipe n. 60 del 2012 con la quale è stato finanziato, con 23 milioni e 500 mila euro, il depuratore di Castellammare (18 milioni 500 mila euro per il depuratore di Castellammare e 5 milioni di euro per il sistema fognario di Scopello) perché tra i Comuni in procedura d’infrazione comunitaria per la mancata depurazione delle acque reflue. Infrazione per la quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea.