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17/03/2020 06:00:00

Omicidio Nicoletta: i due processi a Buffa e Bonetta, quale verità?

E’ trascorso un anno dalla terribile uccisione di Nicoletta Indelicato, la 25enne marsalese, uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente bruciata la notte tra il 16 e il 17 marzo e trovata in un vigneto di contrada Sant'Onofrio, nella periferia di Marsala.

Accusati dell’omicidio sono il reo confesso, il 36enne Carmelo Bonetta e Margareta Buffa, 31 anni, di origine romena, arrestati dopo la confessione di Bonetta lo scorso 20 marzo.

Sono due i processi per l’omicidio di Nicoletta - Per Margareta Buffa e Carmelo Bonetta è stato deciso il giudizio immediato. Mentre la Buffa assistita dall'avvocato Ornella Cialona, ha scelto la strada del dibattimento e si trova a giudizio davanti alla Corte d’Asisse di Trapani, Carmelo Bonetta, difeso dall'avvocato Natale Pietrafitto, ha scelto il rito abbreviato dinnanzi al gup di Marsala. Due processi molto diversi tra loro, quello a Margareta Buffa che fino a questo momento ha visto diverse testimonianze, quella degli inquirenti, i familiari e gli amici di Nicoletta ma anche quella drammatica di Bonetta. Per quello a suo carico, invece, il 13 marzo scorso era già prevista la sentenza ma il processo è stato rinviato per l’emergenza coronavirus al 3 di aprile. Il processo, senza dibattimento e nel quale si sono costituiti parte civile i familiari della ragazza uccisa (padre, madre e fratello), rappresentati dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Piero Marino, è in pratica alle battute finali, per l’imputato il pm Maria Milia ha chiesto la condanna a trent’anni di carcere.

Nicoletta uccisa altrove? – Nicoletta non sarebbe stata uccisa nel vigneto di contrada Sant'Onofrio dove è stata rinvenuta, ma in quel luogo sarebbe stata trasportata già cadavere. E' questa una delle ipotesi saltate fuori dalla testimonianza davanti alla Corte d'Assise di Trapani, del colonnello Carlo Romano del Ris di Messina. “Nel tappetino del bagagliaio – ha detto il colonnello – è stata riscontrata la presenza di tracce di sangue di Nicoletta Indelicato”. Questo fa pensare, dunque, al fatto che non sarebbe stata uccisa lì, ma da un’altra parte e poi caricata nel bagagliaio dell'auto e abbandonata in quel vigneto.

Chi era in macchina con Margareta e Nicoletta - Chi c’era a bordo della Lancia Y, assieme a Margareta Buffa e a Nicoletta Indelicato la sera dell’omicidio? Sull’auto, i carabinieri del Ris di Messina hanno rinvenuto la traccia di una terza persona di sesso femminile.
Di chi si tratta? Ed ancora: quella traccia è stata lasciata la sera dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, o risale ad un momento antecedente l’assassinio? Interrogativi che infittiscono ancora di più un efferato delitto di cui ancora oggi non si conosce il movente. A rivelare la presenza di una traccia appartenente ad una persona ignota è stato il colonnello del Ris, Carlo Romano deponendo, davanti alla Corte d’Assise di Trapani.

L’accusa di Bonetta a Margareta - Carmelo Bonetta ha lanciato pesanti accuse contro Margareta Buffa: “Io ho sferrato a Nicoletta tre coltellate dopo averla colpita con un pugno. Il resto dei fendenti gli sono state inflitti da Margareta che poi ha preso la bottiglia con il liquido infiammabile che aveva in macchina e con un accendino ha appiccato il fuoco”. Bonetta ha anche raccontato di “essere andato nell'appezzamento di terreno di contrada Sant’Onofrio, luogo dove è stata trovata morta Nicoletta e dove si fanno i riti per i gatti, perché "Lì ho fatto l’amore con Margareta”. Bonetta ha anche confermato di aver viaggiato nascosto nel portabagagli dell’auto di Margareta: “Se Nicoletta mi vedeva non saliva a bordo perché io e lei avevamo litigato”. Per quanto riguarda il coltello utilizzato per commettere il delitto, Bonetta ha affermato che lo aveva Margareta. "E’ stata lei a decidere di uccidere Nicoletta”. Secondo il racconto di Bonetta, giunti nelle campagne marsalesi Nicoletta e Margareta sono scese dall’auto ed hanno raggiunto a piedi la grotta. Lì è entrato in azione l'uomo: "Ho dato un pugno a Nicoletta e lei è caduta a terra priva di sensi. Io le ho dato solo tre coltellate, il resto lo ha fatto Margareta”.

Come è stata uccisa Nicoletta. Parla il medico Legale - La coltellata mortale è stata inferta al collo. La lama ha reciso la giugulare. Nicoletta Indelicato è morta nell’arco di due-tre minuti. A ricostruire le modalità dell’omicidio, è stata Stefania Zerbo. Il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul cadavere della giovane marsalese è stata ascoltata, agli inizi del mese di febbraio dalla Corte d’Assise di Trapani, presieduta da Daniela Troja. Dodici le coltellate inflitte a Nicoletta Indelicato. Cinque hanno intaccato organi vitali. Colpi, tutti sferrati, ripetutamente, dall’alto verso il basso. Fatale l'ultimo fendente. “Quando il corpo è stato dato alle fiamme – ha precisato Stefania Zerbo - la ragazza era già deceduta”. Una ferita al braccio lascia pensare che Nicoletta si sia difesa, facendosi da scudo con l’arto.

La verità in un cd? – Sempre nel corso dell’udienza dei primi di febbraio l’avvocato Ornella Cialona, che assiste Margareta Buffa, ha richiesto ed ottenuto l’acquisizione del Cd contenente le intercettazioni telefoniche e ambientali. L’incarico è stato affidato al perito Fontana. La richiesta del legale scaturisce dalla circostanza, seconda la quale, a suo dire, le trascrizioni sarebbero imparziali. “Contengono – afferma Cialona – frase incomplete che danno un senso diverso”. In particolare l’avvocato si riferisce alla frase che Margareta avrebbe pronunciato mentre era in sala di attesa della caserma dei carabinieri.

La mamma di Bonetta condanna il figlio – Il 17 febbraio dinnanzi alla Corte d’Assise di Trapani, dove è imputata Margareta Buffa, la sentenza più severa, una condanna senza appello, l’ha pronunciata la mamma di Carmelo Bonetta, anche lui imputato per il delitto, ma davanti al giudice di Marsala. “Sono una madre – ha detto Rosalia Gargano, ascoltata come testimone – e quanto accaduto non lo accetto, ma soprattutto non perdono”. La netta presa di posizione di una mamma che riesce a mantenere la lucidità nonostante il cuore gonfio di dolore per le vicissitudini giudiziarie del figlio e per la morte, brutale, di Nicoletta Indelicato uccisa con dodici coltellate e poi data alle fiamme. “Io non vivo più. La mia famiglia non vive più – lo sfogo della donna durante una pausa dell’udienza –. Mi sveglio la mattina e le giornate sono tutte uguali. La notte non dormo perché penso anche a quella donna che ha perso la figlia. Chi conosce mio figlio dice di non credere che abbia potuto commettere il delitto. Lui, poi, che sviene quando vede una goccia di sangue”.

Un’amicizia morbosa e i sensi di colpa di Nicoletta - Un’amicizia morbosa, un attaccamento messo alla prova da Margareta Buffa nei confronti di Nicoletta Indelicato, è questo quello che è emerso dalle testimonianze rese nel corso dell’ultima udienza davanti la Corte d'Assise di Trapani presieduta da Daniela Troja. “Non la vedevo serena, era triste e lamentava una serie di atteggiamenti di Margareta. Mi raccontò dello scherzo a cui Margareta l’aveva sottoposta più volte – ha detto Rosaria Maria Marino - un’amica della famiglia Indelicato – fingendo di avere bisogno di aiuto. Quando Nicoletta arrivò in suo aiuto si fece una risata. Questo racconto mi preoccupò molto, mi appariva come un modo per controllare Nicoletta”. “Nicoletta era cambiata caratterialmente – ha continuato la Marino - e non mi perdono di non essere riuscita a convincerla a parlarne con un professionista e farsi aiutare. Le chiedevo perché continuasse a frequentare Margareta se questo la faceva stare male, ma lei non ha mai approfondito. Era come se Nicoletta avesse un senso di colpa nei confronti di questa amica che vedeva più svantaggiata”.

Quale verità – Dei due processi in corso per l’omicidio di Nicoletta, quello di Bonetta è già in dirittura d’arrivo, con la sentenza che potrebbe arrivare già alla ripresa delle udienze il mese prossimo. L’altro, invece, sarà più lungo e con diversi testimoni ancora da ascoltare. Sin dall’inizio di questa tragica vicenda, che ha letteralmente sconvolto l’Italia intera, ci sono stati tanti tasselli che via via hanno composto un mosaico che però continua a non essere completo. Il movente, che mancava agli inquirenti nei giorni subito dopo la scoperta del corpo di Nicoletta e l’arresto di Margareta Buffa e Carmelo Bonetta, continua ad essere un mistero, dato che lo stesso reo confesso continua a non voler dire nulla, almeno su questo aspetto che, appare fondamentale per arrivare ad una verità sulla morte della povera Nicoletta Indelicato.