“Furono tanti mesi di vero inferno in cui non c’era più una vita, ma si viveva tutti (in primis Teresa, ma anche i vicini familiari) nella paura, nell’angoscia, nel terrore e Teresa fu distrutta psicologicamente e fisicamente da questo incubo che viveva”.
E’ quanto ha dichiarato Antonella Angelo, sorella di Teresa, ascoltata nel processo che in Tribunale, a Marsala, vede imputati per stalking e diffamazione il salemitano Giuseppe Giammalvo, di 68 anni, imprenditore del settore calcestruzzi, e il castelvetranese Maurizio Crocchiolo, di 54, dipendente dell'ufficio igiene dell’Asp di Castelvetrano.
A difendere i due imputati sono gli avvocati Calogera Falco e Giovanni Messina. Antonella Angelo, sorella di Teresa Angelo, 52 anni, insegnante, ha raccontato che Giammalvo, compagno della sorella dal 2010 al 2017, le telefonava dicendole: “Distruggerò tua sorella... la distruggerò”. E di quando l’avrebbe minacciata e ricattava perché voleva un incontro con la sua “ex”. La teste ha, inoltre, riferito di avere trovato nella cassetta delle lettere dell’abitazione della madre, in contrada Gorgazzo, fogli con messaggi ingiuriosi e di avere visto scritte offensive per la sorella lungo diverse strade: la statale188 per Marsala, la strada per Gibellina e quella per Trapani. E ancora quando Giammalvo inviò ad Antonella Angelo una registrazione (cd depositato agli atti in Tribunale) tra il Crocchiolo e Giammalvo in cui i due parlavano di Teresa Angelo “in modo molto scurrile e indecente”. La teste ha, inoltre, raccontato di tutte le volte in cui la sorella si sentì male finendo al pronto soccorso e delle cure psicologiche di cui ha avuto bisogno. Ascoltato anche Vito Russo Messina, un imprenditore con cui Teresa Angelo stava trattando la vendita di un suo terreno in contrada Rampingallo. E anche lui sarebbe stato vittima, nel 2017, degli atti persecutori contestati ai due imputati: il salemitano Giuseppe Giammalvo, di 68 anni, imprenditore del settore calcestruzzi, e il castelvetranese Maurizio Crocchiolo, di 54, dipendente dell'ufficio igiene dell’Asp di Castelvetrano. In aula, Vito Russo Messina, anche lui parte civile con l’assistenza dell’avvocato Vito Cimiotta (legali della Angelo sono, invece, gli avvocati Giuseppe Ferro di Gibellina e Margherita Gaudino), oltre a confermare di avere visto le scritte offensive contro l’insegnante lungo diverse strade, ha spiegato di avere denunciato Giammalvo per tentata violenza privata perché questi, il 4 gennaio 2018, mentre era con la donna per “disbrigo pratiche”, avrebbe tentato di bloccare l’auto su cui viaggiava la coppia, insultando e minacciandolo di morte. Russo ha, poi, parlato di quando, il 13 marzo 2018, Crocchiolo lo avrebbe affiancato con un Doblò dell’Asp e un soggetto sconosciuto che era a bordo dello stesso mezzo gli avrebbe mostrato di essere in possesso di una pistola. Un messaggio fin troppo chiaro.