“Un razionale ottimismo, dopo anni di gestioni difficili”. Ha voluto sintetizzare così il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, l’aria che si respira adesso, intorno allo scalo aeroportuale trapanese di Birgi.
Occasione per esprimere quello che, al momento, sembra più un auspicio – dato che per l’arrivo di passeggeri con numeri importanti ci vorrà ancora del tempo – è stata la conferenza stampa, tenutasi il 16 luglio a Palermo a Palazzo D’Orleans.
QUASI 10 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE – Con la legge 14 dello scorso anno il Governo Musumeci “ha stanziato – ha voluto ricordare il presidente della regione Sicilia – poco meno di 10 milioni di euro per Airgest (la società di gestione aeroportuale di Trapani Birgi della quale la regione detiene quasi il 100 % del capitale azionario). I risultati ottenuti con l’impiego di queste somme sono stati: la messa a bando di alcune rotte vinte da ‘Albastar’ e ‘Ryanair’ “grazie alle quali – ha continuato Musumeci – la prima ha garantito i suoi servizi per 12 mesi e la seconda per tre anni, con una previsione di 800 mila passeggeri” trasportati da, e per, lo scalo trapanese.
CONTINUITÀ TERRITORIALE “+ 23 MILIONI” – A ciò, bisogna ricordare, ha aggiunto il presidente della regione, concludendo il suo intervento, “che si aggiungeranno, a breve, le sei rotte finanziate in regime di continuità territoriale dal Governo nazionale e regionale con 23 milioni di euro”.
“I PIRATI DI ALITALIA” – “Abbandono piratesco di Alitalia”. Così ha voluto definire Salvatore Ombra, presidente di Airgest voluto, fortemente, quasi un anno fa, da Musumeci, ‘la fuga’ dell’ex compagnia di bandiera italiana da Birgi. E la replica del vettore, in giornata stessa, non si è fatta attendere: la riportiamo qui sotto.
PRECISAZIONE ALITALIA SUI VOLI DA E PER TRAPANI – “In merito ad alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti del mondo istituzionale siciliano – inizia la nota – in riferimento ai voli sull’aeroporto di Trapani, Alitalia ribadisce ancora una volta che non ne ha previsto la riattivazione per l’insufficiente livello di richiesta da parte dell’utenza, la cui domanda era inferiore da Roma del 60% e da Milano del 30% rispetto allo scorso anno. Tale arretramento avrebbe quindi inciso inevitabilmente sulla performance dei voli, già significativamente negativa nell’esercizio precedente quando i collegamenti da Trapani avevano registrato un coefficiente di riempimento posti del 58% ed una perdita a livello operativo di 1,4 milioni di euro su Roma e 2,5 milioni di euro su Milano, dinamica del tutto contrastante con l’obiettivo assegnato alla gestione commissariale di riorganizzazione ed efficientamento delle attività della Compagnia”.
LOCKDOWN: L’UNICA COMPAGNIA CHE HA FATTO VOLARE I SICILIANI – “La priorità di Alitalia di massimizzare l’accessibilità aerea da e per la Sicilia – continua il comunicato stampa – è confermata non solo dall’esser stata durante il lockdown l’unica Compagnia a garantire la mobilità aerea dei siciliani e dei visitatori dell’isola, collegandola con il mondo attraverso lo scalo di Roma, ma soprattutto dall’incremento costante negli ultimi due mesi dei servizi aerei da/per la Sicilia con Roma e Milano, fino ad arrivare nel mese di agosto a 12 voli al giorno, fra andate e ritorni, sulla Catania-Roma, Catania-Milano e Palermo-Roma e 8 al giorno sulla Palermo-Milano. La piena attenzione all’accessibilità aerea della Sicilia – conclude la nota stampa – trova riscontro anche nella ripresa da luglio dei collegamenti da/per Pantelleria e Lampedusa verso Roma e Milano, per i quali ad agosto è prevista un’ulteriore crescita delle frequenze per soddisfare le esigenze di mobilità del territorio e la domanda turistica”.
DUE BANDI SCRITTI MALE – Cosi il presidente Airgest, dopo l’accusa ad Alitalia, ha ribadito però qualche errore di percorso: “il bando di assegnazione per i quali ha fatto ricorso Alitalia in realtà era stato scritto male ed anche quello poi realizzato dal Comune di Marsala, ma con mia assoluta felicità intravedo un triennio meno tormentato”
VOLI PRIVATI E DISASSEMBLAGGI – Non è da sottovalutare “il ruolo importante – ha continuato Ombra – che possono ricoprire, per l’aeroporto di Birgi, i voli privati” che però necessitano della presenza di operai e tecnici per la manutenzione dei velivoli e, per attrarre i quali, “abbiamo concluso un accordo con una società siciliana” attrezzata a garantirne la cura. Altro settore di business possibile, per il manager Airgest, è quello dello smantellamento degli aerei. “Solo sei aeroporti in Europa sono attrezzati per lo smantellamento degli aeroplani: il 96% dei materiali – ha concluso Ombra – che costituiscono un aeromobile, si recupera e, così, non finisce in discarica”.
Alessandro Accardo Palumbo
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