Letizia Pipitone, presidente di Legambiente di Marsala-Petrosino, il nuovo sindaco di Marsala, Massimo Grillo, in questo primo mese alla guida della città vi sta dando spunti di riflessione, mettiamola così. E’ di qualche giorno fa la sua idea di rivoluzionare la raccolta dei rifiuti nella zona di Via Istria, con l’installazione di un’isola ecologica, che rischia di cancellare tutto lo sforzo fatto con il porta a porta. Come commentate questa ipotesi?
E’ un gravissimo errore. E’ un po’ come quando si annunciano le sanatorie edilizie, perchè si dà il via libera a tutti per continuare a edificare. Anche in questo caso temo che e intenzioni non siano quelle di distruggere il sistema di raccolta porta a porta, ma di sperimentare forme nuove ma si rischia che il messaggio che passa è che la città voglia tornare indietro, e il rimedio sarà peggiore del male. Può essere letto come un incitamento a non fare la raccolta differenziata. E’ un esperimento che anche l’amministrazione precedente aveva fatto e non aveva funzionato. Se nell’isola ecologica si va con la tessera sanitaria e si può così conferire il rifiuti differenziato va bene. Ma temo che si vogliano mettere i contenitori grandi, e poi rischia di diventare discarica. Anche la precedente amministrazione l’ha fatto, a Sappusi, in via Istria, ad Amabilina, e sono stati tentativi fallimentari. Noi lo diciamo da anni che non c’è alternativa alla differenziata e al porta a porta. A Marsala è molto complicato, e richiede un impegno straordinario. E’ un argomento sul quale si possono vincere e perdere le elezioni.
E’ stato determinante?
Secondo me sì. Sebbene questo sistema sia buono, che abbiamo sempre difeso, il risultato in alcuni contesti è che la città è sporca. Ma non è colpa della differenziata, è che si tratta di un processo lungo e culturale che magari la precedente amministrazione non ha spiegato bene. Ci vuole un impegno straordinario che secondo noi la nuova amministrazione deve mettere in campo subito.
Come?
Vanno fatti incontri, nei quartieri, soprattutto in quelli popolari. Tenendo conto che lì, nei quartieri popolari, sono spesso i cittadini della cosiddetta Marsala bene ad andare a sversare i rifiuti. Se passa il messaggio che in via Istria si torna al cassonetto sarà il disastro.
Cosa suggerisce Legambiente?
Bisogna continuare con il porta a porta. Le isole ecologiche vanno aggiunte, non devono sostituire il porta a porta, uno strumento in più per i cittadini. Bisogna fare poi un’operazione di informazione e comunicazione capillare sul territorio, e la deve fare anche il sindaco, che dice di avere una capacità maggiore di comunicazione con le persone rispetto ai suoi predecessori. Dimostri allora che ha questa capacità, spiegando ai cittadini, quartiere per quartiere, perchè è necessario fare la differenziata e non possiamo tornare indietro. In più così bisogna restituire orgoglio ai cittadini dei quartieri popolari che non possono più essere trattati come cittadini di serie B. Bisogna cominciare da lì, restituire decoro a quei quartieri. In più ci vuole un impegno straordinario della Polizia Municipale per sanzionare chi non rispetta le regole. Noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte. C’è molta omertà, ci arrivano quotidianamente segnalazioni di microdiscariche, e bisogna cominciare a denunciare.
L’amministrazione comunale ha chiuso la casetta dell’acqua a piazza del Popolo. Che ne pensa Legambiente?
Se c’è un’indicazione dell’Asp sul fatto che può essere rischioso e veicolo di trasmissione del Covid la decisione di chiuderla temporaneamente credo che sia corretta.
La pista dello Stagnone invece è salva, nonostante qualche turbolenza iniziale, il sindaco Grillo dice però che bisognerà rivedere il progetto della pista che va dalla Florio ai lidi perchè non sarebbe il caso di fare anche lì il senso unico e scaricare il traffico su via Mazara.
Siamo sempre nell’ambito di chi non riesce ad uscire dalla bagarre elettorale. Quanto successo allo Stagnone è stato un modo per dare un contentino a una parte dell’elettorato che non vedeva di buon occhio queste novità. Nel resto d’Italia e d’Europa le piste ciclabili sono ovunque, perchè questa città deve sempre essere così terribilmente paesana e fa una levata di scudi su cose che ormai sono superate. Quella pista ciclabile dello Stagnone non è stata completata ma è già insufficiente, perchè sarà impossibile far convivere ciclisti e pedoni. E’ già superata.
L’emergenza sanitaria tocca anche gli aspetti ambientali. Perchè spesso in città si trovano per terra delle mascherine buttate, che non sono fatte con materiali biodegradabili. Il Covid sta anche creando danni all’ambiente.
In questo senso l’appello di Legambiente è stato quello di trovare una soluzione per creare le mascherine con materiali biodegradabili. Il nostro appello alle persone è quello non solo di indossare le mascherine, per proteggerci, per proteggere soprattutto le persone più fragili, ma quello di non buttarle per terra, di non inquinare l’ambiente.