E’ stato avviato davanti ad un altro collegio giudicante del Tribunale di Marsala (presidente Lorenzo Chiaramonte, giudici a latere Guercio e Barcellona) il processo al 58enne presunto boss mafioso mazarese Matteo Tamburello, per il quale il pm della Dda di Palermo Pierangelo Padova ha invocato la condanna a 20 anni di carcere.
La notizia è che il processo non riprenderà daccapo. Con conseguente allungamento dei tempi. L’avvocato difensore Luigi Pipitone, che aveva avanzato istanza di ricusazione, cui ha fatto subito seguito l’astensione di due componenti del collegio giudicante (il presidente Vito Marcello Saladino e il giudice a latere Andrea Agate), ha infatti prestato il suo consenso all’utilizzo, da parte del nuovo collegio giudicante di tutti gli atti del dibattimento fin qui svolto (testimonianze, intercettazioni, etc.).
Il processo proseguirà, il 17 dicembre, con le ultime testimonianze, quelle di ufficiali del Ros dei carabinieri, e con l’audizione del perito al quale, ieri, è stata affidata la trascrizione di altre tre intercettazioni. Approfondimenti chiesti dall’avvocato Pipitone. A Matteo Tamburello, arrestato l’11 dicembre 2018 (operazione “Eris”) e processato per associazione mafiosa e violazione della sorveglianza speciale, carabinieri e Dda contestano di essersi mosso, dopo l’uscita dal carcere, a fine novembre 2015, scontata una condanna a 9 anni per mafia, per riorganizzare gli assetti del “mandamento” di Mazara.