La provincia di Trapani non migliora e rimane ferma nei bassifondi della classifica, al 101°posto, nell'annuale indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita.
Ora tutti cominceranno a dire: ma abbiamo il mare, abbiamo il bel tempo, abbiamo l'estate tutto l'anno, e il cibo buono, e l'aria pulita. Purtroppo, però, queste cose ci sono a prescindere, e non sono merito nostro. Per ciò che dovrebbe essere merito nostro: il lavoro, il reddito, i servizi alle famiglie, gli asili, le biblioteche, la cura del verde pubblico, siamo ultimi. 30 anni fa, quando fu pubblicata la prima indagine, Trapani era 92°.
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Il problema è che altre province crescono.
Palermo passa in un sol anno dalla posizione numero 98 alla 89, scalzando tutte le altre e diventando la città in cui si vive meglio nell'Isola, in una terna di siciliane di cui fanno parte le altre due città più grandi, Catania (novantesima, in crescita di 7 posizioni) e Messina (novantunesima, salita di 9).
Nell'anno del Coronavirus tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene é Bologna la prima città per qualità della vita.
Le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova. Colpita anche Milano – vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019 – che perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia).
La Sicilia è in fondo alla classifica praticamente con tutte le sue città.