I familiari dei marittimi di Mazara del Vallo, bloccati in Libia dal 1° settembre scorso hanno incontrato il prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi.
All'incontro hanno partecipato anche il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, e il vescovo Domenico Mogavero che cercano di mantenere alta l'attenzione sulla vicenda a 105 giorni dal sequestro dei due pescherecci "Medinea" e "Antartide" e dei loro rispettivi equipaggi, formati da 18 uomini residenti a Mazara, tra questi otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi.
Il prefetto ha rassicurato i parenti dell'intervento del Governo, e ha detto che c'è anche la spinta da parte del ministro Bonafede. Ha detto inoltre di condividere le proteste da parte dei familiari, "servono a mantenere alta l'attenzione sulla difficile vicenda" e ha inoltre aggiunto che si sente di condividerle, non solo come prefetto ma prima da uomo, padre e nonno. Ha ribadito, infine, che porterà la protesta alle istituzioni e ha confermato che il Governo si sta occupando di tutti i pescatori.
Con il prefetto hanno parlato i familiari, Cristina Amabilino e Rosetta Ingargiola, mamma di Pietro Marrone comandante del Medinea. La Amabilino ha sottilineato il fatto che, nonostante le rassicurazioni, sono 105 giorni che non sanno alla fine come vengono trattati i loro familiari, se si protegono dal freddo, visto che quando sono partiti era estate e avevano solo indumenti per affrontare il caldo, non certo le temperature rigide di adesso. La Signora Ingargiola dice che è assurdo tutto quello che sta accandendo e che i loro uomini sono passati dal lavoro allla galera senza aver fatto nulla. E infine ancora la Amabilino che ha detto di credere alle parole del Prefetto e che se c'è una trattativa in corso chiede al Governo di accettare la proposta: "Nessuno potrà criticare il Governo se fa ritornare a casa i nostri cari".
Finalmente si muove qualcosa per i marittimi mazaresi anche in Europa. L’Unione Europea ha lanciato un appello formale alla Libia affinché “vengano rilasciati immediatamente i 18 pescatori di Mazara del Vallo, trattenuti da settembre senza che sia stata avviata alcuna procedura legale” si legge nel documento. La richiesta è stata inserita nelle conclusioni del Consiglio europeo in corso in questi giorni.
Detenuti da oltre 105 giorni dalle milizie del generale Khalifa Haftar, i pescatori sono stati accusati di aver sconfinato nelle acque libiche, e ancora una volta, vogliamo ricordare che questa accusa è infondata, poiché la Libia ha esteso unilateralmente le sue acque territoriali a 74 miglia dalla costa. Dunque, in realtà, i pescatori si trovavano in acque internazionali. L’appello dell’UE arriva dopo la liberazione della nave turca “Mabouka” fermata e sequestrata in Libia per la stessa motivazione di sconfinamento.
E anche il Signor Fans, il simpatico pescatore di Mazara, reso celebre dai social con le sue dirette e le sue ricette, fa un appello per la liberazione dei pescatori. C'è rabbia commozione in questo appello per i pescatori italiani rapiti in Libia, bloccati dal primo settembre. "Sono arrabbiato. Liberateli, liberate questi marinai. Dovete andare lì con la faccia rossa di rabbia, non come pecore. Li voglio baciare quando tornano perché sono mazarese", è l'appello del Il Signor Fans, uno dei personaggi social più amati e seguiti in provincia di Trapani, e non solo.