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23/12/2020 15:18:00

Marsala, i bisognosi umiliati. I buoni spesa del Comune non funzionano...

 Meno luminarie e più solidarietà, così aveva detto il sindaco di Marsala Massimo Grillo, le sue parole sono state accolte da tanti all’interno della sua maggioranza con applausi e un cambio di passo.

In distribuzione, quindi, i buoni pasto per le fasce deboli della città, numeri che si sono triplicati in seguito alla Pandemia da Covid-19. In molti hanno perso il lavoro, si ritrovano senza reddito e con l’impossibilità di fare la spesa. A questo aveva pensato il Comune quando ha deciso di distribuire i buoni, che servivano alle famiglie a presentarsi al supermercato per fare la spesa e uscire con il carrello pieno e il pasto assicurato per Natale.

Così in molti si sono recati, buoni spesa in mano, nei vari supermercati della città, hanno riempito di beni di prima necessità il carrello, arrivati alla cassa quei buoni non sono passati, il sistema a cui sono agganciati non funzionava. Niente soldi, niente spesa.

Per molti di questi soggetti si è trattata di una vera e propria umiliazione. Sono stati costretti a lasciare il carrello pieno di spesa, con l’intera fila che osservava cosa stesse accadendo.

Chi doveva controllare se tutto fosse perfettamente funzionante non ha controllato. Chi si assume la responsabilità di quanto accaduto? Chi ancora gioca pensando che la solidarietà sia un surplus da sbandierare e all’occorrenza da buttare in faccia come fango?

E’ evidente che delle responsabilità ci sono, i Servizi Sociali a Marsala continuano a essere gestiti male, come la hall di un hotel, si entra e si esce senza che nessuno paghi le conseguenze di gesti così lesivi della dignità umana.

Un povero, un bisognoso, un debole ha senza dubbio la stessa dignità di chi va a fare la spesa con soldi propri, e ha lo stesso diritto di sedersi a tavola per consumare un pasto caldo.

C’è un consulente, il dottore Briante, che è stato nominato a titolo oneroso. Il Primo Cittadino, da sempre vicino ai deboli, avrebbe dovuto attenzionare tutto e in modo preciso. Perché di questa “svista”, di questa leggerezza c’è già chi ha pagato il conto. E come sempre sono i deboli.

Così ci racconta la sua esperienza P. F. è un uomo di 42 anni che a marzo ha perso il lavoro, ha tre figli di cui uno disabile:Non mi vergogno a raccontare cosa è accaduto, sono andato al supermercato, tra l’altro pieno di gente, ho messo tutto nel carrello e al momento di pagare il voucher elettronico non veniva letto per problemi legati alla piattaforma, mentre quelli cartacei non vengono ancora accettati perché i commercianti non ne conoscono l’esistenza. Sono una persona umile, mi trovo adesso in una condizione di incertezza e di difficoltà come tanti ma essere umiliato non è stato bello. Ho abbassato lo sguardo, lasciato il carrello e sono andato via. Gli unici che mi hanno mostrato aiuto e solidarietà sono stati il consigliere Flavio Coppola e il presidente Enzo Sturiano. Io non chiedo l’elemosina ma se ci sono delle possibilità di aiuto per i deboli devono essere concrete. Sono tornato a casa, mi sono messo in pigiamo e sono andato a letto. Questo sarà il mio Natale”.