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22/01/2021 06:00:00

Che (brutta) fine hanno fatto gli hangar Nervi a Marsala?

 Ripartire dall’esistente. Per anni la politica marsalese si è riempita la bocca con le parole “recupero” e “valorizzazione”. Nel frattempo, ciò che doveva essere recuperato e valorizzato è stato sempre più abbandonato. Come gli hangar Nervi, nell’ex aeronautica militare alle porte della Laguna dello Stagnone.


I ladri non hanno più cosa rubare,
e quelli che erano delle strutture all’avanguardia dell’ingegneria militare, sono adesso soltanto un brutto esempio di incuria e abbandono. Il tutto alle porte della città, visibile a chi arriva dalla Spagnola, e non certo bello da vedere.

E pensare che sono opere dell'architetto Pier Luigi Nervi, uno dei più noti e apprezzati in Italia nei decenni passati, con il Maxxi di Roma che gli dedicò un'esposizione.

 

Avviene ciclicamente che qualcuno si ricorda degli hangar e dell’immensa area in cui sorgono. L’ultimo è stato il consigliere comunale di Marsala Giancarlo Bonomo che ha chiesto di approfondire e valutare con uno studio di fattibilità, già avviato durante la sindacatura di Renzo Carini, con l'obiettivo di riqualificare le due strutture e di impegnarsi a cambiare la destinazione d’uso di tali immobili per poterli riconvertire in strutture turistico-alberghiere in "modo da poter ancor di più valorizzare il nostro territorio e creare numerosi sbocchi occupazionali, e rendere quell'area fruibile per l’intera comunità".

 

A Marsala gli hangar Nervi sono abbandonati, quindi, e non si è mai pensato di valorizzarli. Con tanti sforzi era stata stipulata una convenzione con il Ministero della Difesa per recuperare quel bene. Erano i tempi di Renzo Carini.


L'area degli hangar Nervi poteva essere acquisita dal Comune di Marsala a costo zero, se si fosse impegnato a cambiare la destinazione d'uso dell'area dell'ex deposito munizioni, sempre dell'Areonatuica, alla Circonvallazione di Marsala. L’accordo era stato trovato dall’amministrazione guidata da Renzo Carini con il Ministero della Difesa. Era il primo accordo del genera in Italia. 

Mentre l'area di via Dante Alighieri sarebbe rimasta a disposizione della Difesa, ma con una nuova destinazione urbanistica di competenza del Comune, l'ex idroscalo militare di contrada Giunchi, invece, diventava oggetto della cessione gratuita allo stesso Comune e della progettualità elaborata dall'Amministrazione.


In particolare, nell'ex idroscalo militare - una superficie di circa 82 mila mq., palazzine e "Capannoni Nervi" inclusi - era intenzione del Comune di Marsala realizzare una cittadella degli sport acquatici, un polo didattico, un'area uffici/servizi, nonché un parcheggio. Mentre nell'area della Circonvallazione dovevano realizzarsi un parco ipogeo ed un'area commerciale.


Il 24 Febbraio 2013 però il protocollo è andato in scadenza,
ad un anno esatto dalla firma tra l’ex sindaco Renzo Carini e il sottosegretario di Stato alla difesa, Milone. Poi arrivata Giulia Adamo ad amministrare la città, quella convenzione non è stata più portata avanti, di fatto, mandando in fumo il lavoro degli anni passati.


Nei giorni precedenti la scadenza della convenzione, al Comune qualcuno, tra consiglio e piani alti degli uffici, avrebbe cercato di lavorare per chiedere al Ministero della Difesa una proroga di un anno, al 2014, della scadenza dell'accordo, per portare il Sindaco Adamo a più miti consigli, ed evitare questa cattiva figura con l'Esercito (che aveva scelto Marsala come comune capofila per varare questo tipo di accordi). Non c'è stato pero nulla da fare: il Sindaco Adamo non era interessata, punto. Lo Stato Maggiore della Difesa parlò di una "grande amarezza per il tanto lavoro sprecato".


In tutti questi anni l’area dei capannoni Nervi è stata abbandonata e razziata. I ladri sono andati a rubare tutto ciò che c’era da prendere. E oggi si presenta come un set di una serie apocalittica, tra Chernobyl e The Walking Dead. Eppure si era cercato di tenerla viva, di tenere alta l’attenzione su un’area di gran valore ma dimenticata. 
Solo una volta per la la terza edizione dell'Ephemeral Arts Connection, il workshop internazionale di arti contemporanee, gli hangar hanno preso vita, con installazioni e spettacoli.
Poi il nulla, e un progetto sfumato nell’immobilità della politica marsalese.