Giovani magistrati hanno dato, di recente, nuova linfa all’organico del Tribunale di Marsala. L’insediamento dei nuovi giudici in alcuni collegi ha avuto l’effetto, in base alle procedure che regolano i processi, di far slittare di qualche settimana o di qualche mese alcune sentenze.
E’ stato questo il caso del processo “Dumitru Baziliuc + 19” (rinviato per sentenza al 23 marzo per l’insediamento di due nuovi giudici su tre), che vede imputati i presunti componenti di due bande, una con base a Mazara e l’altra a Castelvetrano, che tra il 2007 e il 2008 fecero razzie di cavi elettrici, provocando diversi “black out” in alcuni centri della provincia di Trapani (Mazara, Castelvetrano, Marsala, Salaparuta).
Per quindici imputati sono state invocate condanne per oltre cento anni di carcere. La pena più severa (13 anni) è stata invocata per il palermitano Pietro Randazzo, di 38 anni. Undici anni e mezzo ciascuno, invece, è stata la richiesta per i mazaresi Nicola Gennaro, di 43 anni, e Aldo Nicolosi, di 44. Le altre richieste del pm vanno dai nove anni e 3 mesi di carcere, per il 34enne mazarese Antonello Sanfilippo, ai tre anni e 1800 euro di multa, per il 32enne romeno Dumitru Baziliuc. Sarebbe stato proprio quest’ultimo, per gli inquirenti, l’esperto in “manomissione e taglio di cavi”.