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28/04/2021 06:00:00

Domande e risposte sulla variante indiana. Che cos'è, quanto è pericolosa ... 

 Che cos'è la variante indiana? E' davvero pericolosa? Dobbiamo spaventarci? Rende inutili i vaccini? Cerchiamo di mettere ordine, con semplicità e precisione sulla nuova variante del momento ...

Innanzitutto, perché ci sono tutte questa varianti? Prima quella inglese, adesso questa indiana... Ma sto virus che è? Mandrake?

No. Il virus fa il virus. Si replica, e muta. Cambia. Per una semplice ragione di sopravvivenza. E' un meccanismo evolutivo. Ed ecco dunque spuntare le "varianti" che sono dei coronavirus con delle piccole differenze "strategiche" per aggirare gli ostacoli. E così, ad esempio, se con il distanziamento noi riusciamo ad evitare i contagi, ecco che la natura seleziona quelle "varianti" del virus più contagiose, e quindi più in grado di sopravvivere. 

Ma solo il coronavirus fa così?
No, tutti i virus. L'influenza stagionale, ad esempio. E' una cosa più normale banale di quello che si pensi. La temuta variante inglese, ormai non è più variante, perché è dominante. 

E questa variante indiana?
Si chiama B.1.617 La chiamiamo variante indiana perché per la prima volta è stata scoperta il 5 ottobre nel Maharashtra, lo Stato dove si trova Mumbai.

Che caratteristiche ha?
Una roba mai vista. Presenta infatti non una ma due mutazioni nella proteina Spike: E484Q e L452R. Sono già note, ma è la
prima volta che compaiono entrambe in un unico ceppo.

Cosa sappiamo di questa variante?
Poco. Non ci sono ancora studi accreditati. Quindi ogni informazione che leggiamo su trasmissibilità e letalità è fuorviante.

Ma in India sta morendo una sacco di gente!
E' vero, ma non per colpa della variante indiana. L'India, secondo gli osservatori, sconta due grandi fattori: a Febbraio erano tutti convinti di aver raggiunto una sorta di immunità di gregge, perché i casi erano davvero pochi. E, siccome c'erano le elezioni politiche, il governo ha concesso un sostanziale "liberi tutti", che ha portato alla rovina di oggi. Poi c'è da considerare che in India il sistema della sanità pubblica è stato in questi anni smantellato. 

Cosa possiamo dire allora con certezza di questa variante indiana?
Che si trasmette con una certa facilità, come la variante inglese.

Ma è vero che resiste al vaccino?
No. Non lo sappiamo, ma è davvero difficile che una variante possa "aggirare" il virus. Può essere, al massimo, più resistente. 

Come siamo messi in Italia?
Ci sono diversi casi. Molto limitati. Ma senza adeguate misure la variante potrebbe diventare "dominante". Alcuni casi sono stati scoperti in Veneto.

Quindi, gira ...

"Se la variante indiana di Sars-CoV-2 è stata trovata in Veneto, vuol dire che è già ampiamente diffusa anche altrove. Perché il nostro Paese ha una bassissima capacità di sorveglianza". E' la riflessione del virologo Andrea Crisanti, dopo la scoperta dei primi casi riscontrati in Veneto.

Non ho capito bene se i vaccini funzionano o no.
Siii! I vaccini funzionano. Quello che non sappiamo con certezza è "quanto" funzionano con questa variante. Quindi non dobbiamo creare allarmismi. "Andrei molto cauto sul fatto che la variante indiana possa bucare i vaccini perché non ci sono dati che supportino questa tesi''. Sono le parole del presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli.

Quali sono i sintomi?
A livello di sintomi la variante indiana pare essere più impattante sull'organismo. Tosse, raffreddore, mal di testa e mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza, ovvero i primi segnali della presenza del coronavirus nelle persone, sono di solito più forti. E di conseguenza anche i tempi di guarigione ne risentono.

 

Che dobbiamo fare?
Vaccinarci, quando è il nostro turno. Rifiutare il vaccino è un gesto irresponsabile. E poi rispettare le misure di sicurezza: mascherine, distanza, mani.