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10/05/2021 10:41:00

L'Ue non rinnova il contratto con Astrazeneca

 L'Unione Europea ha deciso di non rinnovare il contratto con AstraZeneca in scadenza a giugno.

Del vaccino AstraZeneca / Vaxzevria sono previste 7 milioni di dosi entro fine giugno. Saranno le ultime. La Commissione Ue ha deciso di non rinnovare il contratto con AstraZeneca perché raramente sono stati rispettati i tempi nelle consegne e ciò ha messo in difficoltà tutti i Paesi nella pianificazione vaccinale. La rottura era nell’aria, ma non dovrebbe condizionare troppo le tempistiche nel raggiungimento dei target di immunità di gregge che l’Italia ha fissato al 60% entro fine luglio e all’80% a settembre. La disponibilità delle fiale sarà copiosa nei prossimi mesi. È atteso a giorni anche l’ok dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, al preparato tedesco Curevac, a Rna messaggero. E con Pfizer-BioNTech c’è stata una rinegoziazione al rialzo delle forniture grazie alla capacità produttiva in crescita anche negli stabilimenti europei.

Forte dei contratti siglati con gli altri rappresentanti di Big Pharma dimostratisi più affidabili, l’Europa si prepara dunque ad interrompere le forniture di AstraZeneca con la fine del semestre. «Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno.Vedremo cosa succederà», ha detto il commissario al Commercio interno, Thierry Breton.

Breton non ha espresso critiche nei confronti del vaccino, che ha invece definito «molto interessante e molto buono», soprattutto «per le condizioni logistiche e le temperature» cui può essere conservato. Ora, ha sottolineato tuttavia il commissario, «abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione».

Nel primo trimestre dell'anno AstraZeneca ha consegnato alla Commissione europea un quarto delle dosi pattuite: 30 milioni invece di 120 milioni. Il vaccino ha poi avuto una storia difficile col blocco delle somministrazioni deciso per alcuni giorni dall'Ema, in seguito rientrato, mentre alcuni Paesi lo hanno definitivamente sospeso. Bruxelles ha dunque deciso di scommettere su altri produttori ritenuti più sicuri ed in grado di soddisfare il fabbisogno dei 27 nella seconda parte dell'anno.