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14/05/2021 08:51:00

Covid, al via i vaccini senza limiti di età. Tutte le notizie sul coronavirus in Italia

 Sono stati pubblicati i risultati di uno studio realizzato dalla Asl di Pescara e dall’università di Ferrara, che ha raccolto tutti i dati delle 37 mila persone vaccinate in provincia di Pescara da gennaio a fine aprile. I risultati: tra i vaccinati si è verificato il 95% di contagi in meno rispetto ai non vaccinati, i casi di malattia con sintomi sono stati il 99% in meno rispetto ai non vaccinati; solo una signora di 96 anni, già molto malata, è morta lo stesso di Covid dopo il vaccino.
«I dati della provincia di Pescara sono la prima fotografia in Italia dell’utilità dei vaccini. Non sono meno lusinghieri delle statistiche di Israele, Gran Bretagna e – con le dovute differenze – Stati Uniti. Il fatto che arrivino quasi sei mesi dopo la prima iniezione (che da noi risale al 27 dicembre) la dice lunga sul caos che ha dominato la raccolta dei dati lungo tutta la pandemia nel nostro paese» scrive Repubblica. 

Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, potremo fare a meno della mascherina quando arriveremo a 30 milioni di vaccinati. Non tutti i virologi la pensano così.

A Giugno, intanto, il governo darà il via libera alle vaccinazioni senza limiti di età. 

Da lunedì si partirà con le somministrazioni per la fascia d’età 40-49, ma se la copertura per gli ultra 70enni è considerevole (il 74,8% ha ricevuto almeno la prima dose) lo stesso non si può dire per gli over 60, infatti solo il 52,3% risulta immunizzato.


Da giugno chiunque vorrà potrà vaccinarsi, senza limiti d’età, è questa la promessa del Generale Figliuolo che ha chiamato in causa anche le aziende.

“Sarà il mese delle vaccinazioni sui luoghi di lavoro – conclude -. Questo permetterà di alleggerire la pressione sul sistema sanitario e di estendere la vaccinazione a tutti coloro che vorranno farla”.

Gimbe: "In un mese quasi dimezzati i ricoveri"
In un mese si sono quasi dimezzati i ricoveri per Covid in Italia e si è allentata ulteriormente la pressione sugli ospedali: in 35 giorni i ricoveri con sintomi nei reparti Covid si sono ridotti del49,1% ricoveri con sintomi e del 45,1% quelle nelle terapie intensive. Lo indica la Fondazione Gimbe, che nel suo monitoraggio rileva che nella settimana dal 5 all'11 maggio i ricoverati con sintomi sono diminuiti di 3.239, pari al 17,8%, e i ricoveri nelle terapie intensive sono diminuiti di 371, pari al 5,1%. Nella stessa settimana i nuovi casi si sono ridotti del 19%, a 63.409 contro i 78.309 di quella precedente e i decessi sono diminuiti del 15,4%, a 1.544 da 1.826.

Sull'emergenza coronavirus in Italia, "penso sia ancora presto per cantare vittoria". Invita alla cautela l'epidemiologa Stefania Salmaso, intervistata oggi dal 'Corriere della Sera'. "L'incidenza settimanale in Italia - spiega - è ancora di circa 100 casi ogni 100mila abitanti, quasi il doppio del livello al quale si ritiene possibile effettuare bene le attività di rintracciamento delle persone entrate in contatto con i positivi e interrompere così le catene di trasmissione". E anche se l'Rt è sceso sotto la soglia di allarme di 1, "il numero dei casi è in diminuzione, ma siamo ancora su valori poco stabili. Lo stesso verdetto ci suggerisce l'indice calcolato in modo differente dall'Associazione italiana di epidemiologia", sottolinea.