Prende 95 alla maturità, fa ricorso al Tar e ottiene 100.
Accade a Rovereto e lo racconta il Corriere del Veneto. Lo studente, frequentante un istituto di Rovereto, ha fatto ricorso al Tar impugnando la decisione della commissione d’esame. A marzo, con un’ordinanza, il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso in via cautelare disponendo il riesame del caso.
Lo studente era stato ammesso con una media dei voti pari a 8,73 e con un totale di 55 crediti attribuitigli nel terzo, quarto e quinto anno nei quali, tra l’altro, la media dei voti è sempre stata superiore a 8.
Il 22 giugno 2020 lo studente ha sostenuto la prova di maturità con un voto di 40/40. Il giorno dopo la commissione di esame si è riunita attribuendo al candidato un punteggio finale pari a 95/100.
Un giudizio ingiusto per il ragazzo che aveva vinto anche le Olimpiadi di italiano e aveva fatto un master in inglese.
La commissione, quindi, si è riunita una seconda volta e ha deciso di assegnare il punteggio massimo allo studente.
Il Tar, però, “bacchetta” i docenti: “per il ruolo educativo e di esempio rivestito, non possono pretendere di essere legibus soluti e, quindi, di poter disattendere quelle regole che, tra l’altro, nel caso di specie essi stessi si sono dati, pur errando nella loro formulazione”, scrivono i giudici ricordando i principi costituzionali, che vanno insegnati a scuola, e quindi il diritto dello studente di appellarsi alla giustizia.