Il boss della 'Ndrangheta Rocco Morabito è stato arrestato in Brasile in un'operazione congiunta dei carabinieri del Ros e del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, con la collaborazione di Dea, Fbi e dipartimento di giustizia statunitense. Morabito, ricercato dal 1994, era inserito nell'elenco dei 10 latitanti più pericolosi del Viminale.
Il boss era già stato arrestato nel 2017 in Uruguay dopo 23 anni di latitanza ma due anni dopo era riuscito a fuggire dal carcere di Montevideo dove era in attesa di estradizione in Italia.
Con Morabito è stato arrestato anche Vincenzo Pasquino, latitante originario di Torino, anche lui inserito nell'eleno dei latitanti pericolosi. All'indagine che ha portato all'arresto dei due hanno collaborato anche il gruppo dei carabinieri di Locri e quelli del comando provinciale di Torino.
Morabito, 55 anni, detto ‘u tamunga, appartiene a una delle più potenti ‘ndrine della Locride. Si era già reso latitante per 23 anni – dal 1994 al 2017 – nascondendosi in Uruguay con la falsa identità di Francisco Antonio Capeletto Souza, sedicente imprenditore che si era costruito un nome nell’import-export della soia. Inserito nella lista dei latitanti più pericolosi d’Italia nel 1995, era stato catturato a Montevideo il 4 settembre 2017 in un’operazione eseguita dalla polizia uruguaiana, per poi fuggire dal carcere meno di due anni dopo.
Scrive Il Corriere: "Per la sua fuga il giudice di Montevideo ha indagato 15 poliziotti in servizio dentro la struttura carceraria. Un anno dopo, in Argentina la polizia ha arrestato un uomo, Ferdinando Sarago esponente della ‘ndrangheta. Secondo l’autorità giudiziarie Sarago sarebbe stata la persona che ha introdotto la somma di 50 mila euro serviti per corrompere gli agenti. Secondo gli investigatori l’uomo partecipò ad una riunione in un ristorante della zona di Puerto Madero, a Buenos Aires, assieme ad un altro individuo della Locride, Carmelo Aglioti, che qualche giorno prima aveva avuto un colloquio telefonico con il fratello dell’evaso, Antonio. Rocco Morabito dopo essere fuggito dall’Italia si era rifugiato in America Latina dove ha allacciato rapporti molto importanti anche con personaggi politici del luogo. Da subito le indagini dell’Interpol avevano seguito la pista che portava in Brasile. Anche in questo Stato Rocco Morabito poteva contare su rapporti importanti che avrebbero favorito la sua latitanza. Che comunque si è interrotta ieri".