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27/05/2021 06:00:00

Sicilia. Ristori col contagocce. Mafie all'assalto delle imprese in crisi

 Se ne parla da mesi, ma adesso ci sono dati e numeri. Le aziende strozzate dai vari lockdown, chiusure e regioni a colorazione variabile, in parte, hanno già alzato bandiera bianca e si sono arrese all’infiltrazione della criminalità organizzata. I ristori col contagocce, poi, si sono sicuramente rivelati poco efficaci nel prevenire il fenomeno.


L’ALLARME DEL VIMINALE NEL SUO QUINTO REPORT
– Il pericolo è stato messo nero su bianco – dopo che se ne parlava in continuazione, già da parecchi mesi – dall’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso. È online – a tal scopo – il quinto report , diffuso il 20 maggio scorso, dell’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso. Tra i principali compiti di questo Organismo c’è quello di svolgere un’attività di monitoraggio del sistema economico nazionale - sul fronte interno e internazionale - con l’obiettivo di condividere le informazioni di cui dispongono tutte le Forze di polizia al fine di intercettare i sintomi e le tendenze criminali, in chiave preventiva e di contrasto investigativo. L’analisi è dedicata alle variazioni societarie, intervenute nel periodo della pandemia, da marzo 2020 a febbraio 2021.


INTERDITTIVE ANTIMAFIA +9,7% NEL 2020 – I provvedimenti contro le aziende in odor di mafia, rispetto all’anno precedente sono aumentate del 9,7%. Il campanello d’allarme più evidente si sente quando un’azienda viene iscritta in un apposito registro dalla locale Prefettura. Una sorta di ‘libro nero’ nel quale vanno a finire tutte quelle imprese che, per un motivo o per un altro, le forze dell’ordine ritengono meritevoli di essere segnalate. Scopo dell’avvertimento pubblico è quello di evitare che tali aziende continuino a lavorare indisturbate, continuando a prendere appalti dagli Enti locali, minando così il tessuto economico legale e la libera concorrenza.


OPERAZIONI SOSPETTE +7% – È, pure aumentato il valore legato alle ‘attività sospette’ che sono preludio di possibili situazioni che in futuro potrebbero incancrenire diversi settori economici. Non tutte le aziende, infatti, sono esposte allo stesso rischio di avvelenamento economico.

IMMOBILIARE E COMMERCIO I SETTORI PIU’ ESPOSTI – Tra le macro aree produttive i settori del commercio, dell’immobiliare e delle costruzioni hanno il fianco più scoperto alle pressioni malavitose. Quest’ultimo è a maggior rischio, sempre secondo il report del Viminale, nelle regioni in cui le cosche sono più presenti: Calabria, Sicilia e Campania. Ma sono a rischio anche i settori della ristorazione e degli alberghi.

IN SICILIA 67 MILA 806 VARIAZIONI SOCIETARIE – Altra specificità monitorata è quella legata alle variazioni – all’interno delle aziende già esistenti – relative a: proprietà; quote di partecipazione; azioni; aumenti di capitale, ecc. Ebbene, nell’Isola, il totale dei cambiamenti – nel periodo compreso tra il marzo del 2020 ed il febbraio 2021 – si è avvicinato alla cifra di quasi 68 mila. Tali variazioni sono, spesso, lo strumento prediletto con le quali le organizzazioni malavitose entrano in partnership con aziende pulite ma, che, a causa della pandemia, non hanno potuto più respingere tali attacchi esterni.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo