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12/07/2021 04:00:00

Turismo in Sicilia, nel 2020 8 milioni di presenze in meno

Il turismo in Sicilia nel 2020 ha dimezzato (meno 56,2 per cento) le presenze turistiche rispetto all’anno prima della pandemia, determinato per lo più dal crollo dei turisti stranieri (meno 80,9 per cento vs meno 31,0 per cento delle presenze di turisti italiani).

Flessione, quest’ultima, superiore rispetto a quella rilevata a livello medio nazionale del meno 70,3 per cento. È quanto evidenzia uno studio dell’osservatorio economico regionale di Confartigianato Sicilia, nello studio “Artigianato, Turismo e Beni Culturali – Opportunità per la ripartenza post Covid-19 della Sicilia”. Uno studio che evidenzia anche come azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale potranno essere realizzate dalle 22.651 imprese dell’Isola, di cui 12.564 pari al 55,5 per cento artigiane.

Lo studio è stato presentato nella sede di Confartigianato Sicilia, in via Emerico Amari a Palermo all’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità Siciliana, Alberto Samonà e all’assessore regionale Manlio Messina (collegato in webinar). In Sicilia negli ultimi tre anni sono state mediamente oltre 5 milioni le presenze straniere, si tratta del tre per cento dei turisti non italiani che mediamente visitano la nostra penisola. Nell’estate 2020, però, le restrizioni alle attività praticabili durante le vacanze hanno causato, secondo quanto indicato da Istat, una forte contrazione dei flussi vacanzieri, soprattutto di quelli finalizzati a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli, al turismo enogastronomico, penalizzando in maggior misura regioni come la nostra.

I dati riferiti al 2020 indicano che in Sicilia le presenze turistiche nell’anno della pandemia si sono più che dimezzate (meno 56,2 per cento), contando oltre otto milioni di presenze in meno rispetto al 2019. Le province che hanno registrato la flessione più ampia in termini percentuali sono Catania (meno 63,2 per cento) e Siracusa (meno 58,9 per cento). A contribuire al 72,7 per cento del calo è l’accentuata riduzione delle presenze straniere. Presenze queste ultime che nel 2020 hanno rappresentato il 22 per cento dei turisti presenti sull’Isola, diversamente dall’anno precovid-19 quando la quota di turisti stranieri era pari al doppio (50,5 per cento). Il calo percentuale delle presenze straniere nel 2020 si attesta al meno 80,9 per cento mentre quello degli italiani al meno 31 per cento. Tra i principali paesi esteri di provenienza dei turisti (primi dieco) si rilevano cali sopra la media (meno 80,9 per cento) per Stati Uniti, Spagna e Francia.