Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/09/2021 10:21:00

Retata di no - vax 

Otto attivisti no vax sono stati perquisiti all’alba di ieri dagli investigatori della Digos e della polizia Postale di Milano su ordine dei magistrati Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo della procura e del pm Piero Basilone. Facevano parte del gruppo Telegram «I
guerrieri» e progettavano di provocare disordini nel corso del raduno no vax in programma nel weekend a Roma. Gli indagati, cinque uomini e tre donne fra i 33 e i 53 anni, tutti italiani, sono accusati di istigazione a delinquere aggravata. Due vivono in provincia di Milano, due di Roma, una di Bergamo, una di Reggio Emilia, una di Venezia e una di Padova.

La chat è stata «cancellata» da uno degli amministratori quando ha visto alla sua porta gli agenti della polizia. I tecnici della Torna su  Postale avevano però copiato preventivamente i messaggi nei quali venivano progettate azioni violente da realizzare con l’uso di armi ed esplosivi fai da te e di un fantomatico drone esplosivo. Nella casa dell’attivista di Reggio Emilia sono state trovate una katana, uno sfollagente, diversi spray al peperoncino. Intercettato, si vantava dell’arsenale artigianale: «Se scoprono quello
che ho in casa mi arrestano per terrorismo...». In un’altra abitazione hanno trovato due tirapugni che erano stati acquistati appositamente per «gli scontri» da organizzare a Roma.

«“I giornalisti, i media saranno i primi ad andarsene. Se in lontananza, nascosti, vedere i furgoni delle tv private o pubbliche, dategli fuoco... una molotov. O con loro dentro o vuoto il furgone dovete dargli fuoco”. Eccola, la fronda violenta del movimento No
Vax. Odio verso i giornalisti, il governo, i medici e i palazzi del potere. In chat si scambiavano anche l’indirizzo di casa del premier Mario Draghi» scrive Il Corriere della Sera.