Federico Bianchi di Castelbianco, 70 anni, psicoterapeuta, proprietario dell’agenzia Dire, è stato arrestato ieri mattina. La Procura di Roma lo accusa di aver pagato mazzette e utilità per circa 500 mila euro per ottenere in maniera illecita affidamenti di progetti del ministero dell’Istruzione per un totale di 23 milioni di euro.
A ricevere le tangenti, secondo la ricostruzione dei magistrati, sarebbe stata Giovanna Boda, l’ex capo del dipartimento per le risorse umane, finanziarie del ministero, che nell’aprile scorso ha tentato il suicidio buttandosi dalla finestra di casa. Secondo i pm, Bianchi di Castelbianco era arrivato a pagarle le spese per la domestica, trattamenti medici, lezioni di violino, carte di credito prepagate, bonifici, spese per noleggio auto e persino il pagamento del canone di locazione per l’appartamento dei genitori.
Verso le 9.30 di ieri, Bianchi di Castelbianco ha lasciato il suo appartamento nel quartiere Trieste di Roma accompagnato da quattro finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria ed è salito su una Citroen C3, un’auto civetta della Finanza.
Lui è stato portato in carcere. Due suoi dipendenti, Valentina Franco e Fabio Condoleo, sono ai domiciliari.