La provincia di Trapani fa la parte del leone nella geografia dei nuovi distretti produttivi riconosciuti dalla Regione siciliana, sono infatti ben tre i distretti che sorgeranno nel territorio trapanese e precisamente il Distretto Marmo di Sicilia a Custonaci, il Distretto olio extravergine di oliva siciliano e il Distretto olive da tavola siciliane entrambi a Castelvetrano.
Sono però tante le aziende trapanesi che rientrano nella nuova mappa delle filiere produttive siciliane in particolare nel nuovo Distretto Vino di Sicilia che pur avendo sede a Palermo vede ben 63 aziende su 97 provenienti dalla provincia di Trapani tra cui si annoverano grandi e rinomate cantine e aziende agricole provenienti da Marsala, Salemi, Alcamo, Petrosino, Campobello di Mazara e Santa Ninfa.
“Qualcuno sarà sicuramente tentato di accusarmi di aver fatto una carezza alla mia provincia di origine - afferma l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano che ha firmato i decreti di riconoscimenti dei nuovi distretti - in realtà abbiamo dato un giusto riconoscimento alle filiere produttive del marmo, del vino e dell'olio dove c’è un indiscutibile primato di qualità e quantità delle aziende trapanesi. Adesso dopo la messa a sistema è fondamentale investire su queste nuove realtà per consentire un nuovo modello di sviluppo ordinato e strategico”.
L’assessore regionale alle Attività produttive Turano oltre ai distretti 'trapanesi' ha firmato anche i decreti di riconoscimento per il Distretto delle Ceramiche made in Sicily (Palermo), il Distretto del vino di Sicilia e quello Dolce Sicilia entrambi con sede a Palermo, il Distretto laniero siciliano a Cammarata (Ag), per la filiera turistica il Distretto Luxury hospitality (Palermo) e infine nel campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica il Distretto Sicilia 5.0 con sede a Catania e il Distretto Sicily Valley a Palermo.
"A fine ottobre - conclude Turano - convocheremo la prima consulta dei distretti produttivi".
“L’impresa siciliana continua a mostrare vitalità e capacità di fare sistema per riuscire a competere con sempre maggiore energia”. Così il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, commenta il riconoscimento dei dieci nuovi distretti produttivi che, sommati ai 13 rinnovati e riconosciuti nel luglio del 2020, fanno salire a 23 i distretti ufficialmente riconosciuti dalla Regione siciliana.
“Sostenere i distretti industriali e potenziarne la capacità di creare ricchezza e innovazione – continua Abanese – significa trasmettere nuova linfa a un modello di sviluppo locale che ha tutte le caratteristiche per affrontare e vincere la sfida del mercato globale. Non a caso, come Confindustria, abbiamo promosso sia il Distretto del marmo di Sicilia con sede a Custonaci che il Distretto Luxury hospitality per la filiera turistica, consapevoli che il futuro passa dalla sinergia tra impresa e istituzioni e che i distretti produttivi rappresentano il motore per crescere e per competere. La strada intrapresa è quella giusta e non possiamo che dare atto all’assessorato regionale delle Attività produttive di essere riuscito in breve tempo a portare a compimento le pratiche di riconoscimento. Ciò che è fondamentale adesso è non rallentare”.