Potrebbe essere questione di giorni, se non di ore, l’ok alla vaccinazione anti-Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni.
"A breve incontrerò il ministro Speranza e il Comitato scientifico per sciogliere le riserve su un ulteriore abbassamento, ovviamente in base alle evidenze scientifiche, dell'età alle quale somministrare le terze dosi”, ha detto ieri il generale Francesco Paolo Figliuolo.
"Nonostante l'aumento dei contagi in tutta Europa - ha aggiunto - l'Italia è tra le nazioni europee e nel mondo messe meglio e credo che il prossimo Natale sarà un buon Natale. Confido ancora, e non smetterò di farlo, che gli indecisi facciano la prima dose. Attualmente siamo a 15-20.000 prime dosi in Italia. Mi accontenterei di proseguire così. Con circa 20.000 dosi al giorno in 2 mesi arriveremo vicino al 90% di cittadini vaccinati".
Per la vaccinazione ai bambini è anche la Società italiana di pediatria preventiva e sociale. “I bambini vanno vaccinati altrimenti non ne usciamo. Il 20% dei contagiati è al di sotto degli 11 anni”. Ad affermarlo senza mezzi termini è il presidente della Sipps, Giuseppe Di Mauro. Del resto, come emerge dall’aggiornamento nazionale sull’epidemia Covid del 3 novembre scorso, l’incidenza di Sars-Cov-2 nella popolazione è in aumento in tutte le fasce di età, con valori più elevati nella fascia 0-19 anni. Negli ultimi 30 giorni, inoltre, nel nostro Paese si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate ed è di queste ore la notizia che oltre un ragazzo su quattro al di sopra dei 12 anni ha ricevuto una sola dose di vaccino. Numeri che spingono i pediatri a esprimere il forte auspicio che venga presto autorizzato il vaccino per la fascia d’età 5-11 anni.
La pillola Merck
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e il Ministero della Salute tratteranno, secondo quanto si apprende, in brevissimo tempo l’utilizzo in via emergenziale del medicinale anti Covid per via orale molnupiravir prodotto dalla Merck. Sarà usata la medesima procedura già seguita con gli anticorpi monoclonali in febbraio. La decisione si avrà a breve, poiché l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ritiene necessari «ulteriori orientamenti sui trattamenti per il Covid alla luce dell’aumento dei tassi di infezione e dei decessi».
Quarta ondata? “Lavoriamo per renderla un’ondina”
"La quarta ondata epidemica è già in corso ma la possiamo ridurre. Possiamo far sì che sia un'ondina. Dipende da noi far sì che non diventi un'ondata impetuosa come in altri Paesi". A fotografare la situazione, su SkyTg24, è, intanto, Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, già presidente dell'Iss e consigliere del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus. "Se continueremo a usare protezioni, faremo le terze dosi e gestiremo bene il testing e tracciamento nelle scuole in maniera adeguata, resterà un'ondata piccola e non travolgente come accade in altri Paesi", dice Ricciardi.
"In tutto il mondo - spiega Ricciardi - la circolazione del virus aumenta, per 3 motivi: il freddo che porta a stare in luoghi chiusi e più assembrati, la mancata copertura vaccinale di percentuali importanti della popolazione, non è il caso dell'Italia ma ad esempio vediamo in Paesi dove c'è un strage in corso, come Bulgaria e Romania, in cui si arriva a stento al 30% di copertura". E poi, aggiunge "l'ultimo motivo è la parziale attenuazione della protezione vaccinale per persone vaccinate oltre 6 mesi fa e con questa variante estremamente contagiosa, iniziano a infettarsi. Se poi a questo si aggiunge il fatto che ci muoviamo di più, usiamo meno mascherine e stiamo meno attenti alla distanza di sicurezza perché siamo tutti stanchi, si capisce come questi elementi insieme facciano rialzare l'ondata epidemica".
Di un modello austriaco con lockdown per non vaccinati "adesso non abbiamo bisogno, perché le misure prese servono a tenere sotto controllo, come sta succedendo, l'epidemia. Ma col passare del tempo dovremmo pensare alla correzione del Green pass", secondo Ricciardi. "Ora il Green pass si ha anche con tampone antigenico ma questo presenta un 30% di falso negativo e dà falso senso di sicurezza. Specie con la variante Delta, se si entra con un test falso negativo in luogo dove ci sono persone suscettibili, l'infezione si verifica".
Il possibile peggioramento della situazione è previsto "tra gennaio e febbraio perché quella da Covid si è mostrata esser un'epidemia con cicli molto prevedibili". Mentre rispetto al rischio di restrizioni a Natale, "se continueremo così, potremo pensare di superare l'inverno in maniera adeguata" ma a patto di procedere velocemente con la terza dose, che "va fatta per impedire circolazione del virus e per mantenere la protezione da forme gravi dell'infezione". Riguardo all'ipotesi di possibili misure restrittive sotto le feste, ha spiegato Ricciardi, "dall'anno scorso ci sono criteri evidenti scientifici e obiettivi da utilizzare per operare le scelte necessarie. Ma siamo oggi tra i Paesi migliori, perché abbiamo un'alta copertura vaccinale e un green pass estensivo che permette di frequentare ambienti al chiuso con un certo livello di sicurezza. Se continueremo così, potremo pensare di superare l'inverno in modo adeguato. È molto importante però il richiamo di terze dosi perché tra gennaio e febbraio scadono i sei mesi per milioni di persone e queste devono proteggersi". In questo momento, ha concluso, "la pandemia è sostanzialmente dei non vaccinati ma anche di chi sta iniziando a perdere la protezione vaccinale".
I dati siciliani
Sono 416 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell'isola a fronte di 16.071 tamponi processati in Sicilia.
Ieri i nuovi positivi erano 359.
L'incidenza sale al 2,6% ieri era al 1,7%.
L'isola è al quinto posto per contagi, al primo c'è l'Emilia Romagna con 536 casi, al secondo posto il Lazio con 449 casi, al terzo posto il Friuli Venezia Giulia con 438 casi, al quarto il Veneto con 432 casi.
Gli attuali positivi sono 8.425 con un aumento di 648 casi. I guariti sono 121 mentre si registra un'altra vittima, che porta il totale dei decessi a 7.049.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 379 i ricoverati, con 17 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 46, quattro in più rispetto a ieri .
Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 68 casi, Catania 180, Messina 455, Siracusa 22, Ragusa 12, Trapani 13, Caltanissetta 9, Agrigento 10, Enna, 1.
La situazione in provincia di Trapani
Supera quota 500 il conto dei positivi al Covid 19 in provincia di Trapani. Sono esattamente 520, venerdì ci eravamo lasciati con 51 positivi in meno. Secondo quanto comunica l'Asp non si sono registrate nuove vittime, mentre in terapia intensiva c'è una persona ricoverata. Altri due pazienti sono in semi intensiva e 6 in regime ordinario.
Questa è l’attuale distribuzione in provincia dei positivi al virus (tra parentesi la differenza con il dato di venerdì)
Alcamo 71 (+8), Buseto Palizzolo 5, Calatafimi Segesta 8, Campobello di Mazara 17, Castellammare del Golfo 25, Castelvetrano 66 (+9), Custonaci 9, Erice 29, Favignana 2, Gibellina 1, Marsala 88 (+13), Mazara del Vallo 30 (+1), Paceco 35(+2), Pantelleria 5, Partanna 10, Petrosino 6, Poggioreale 0, Salaparuta 0, Salemi 1, San Vito Lo Capo 6, Santa Ninfa 4, Trapani 88 (+7), Valderice 14, Vita 0.
Totale attuali positivi 520 (+51)
Totale deceduti 426 (+0)
Guariti 19608 (+15)
Ricoverati in Terapia intensiva 1 (+1)
Ricoverati in Semi Intensiva 2 (-4)
Ricoverati in Degenza ordinaria 6 (+4)
Tamponi molecolari 789
Tamponi rapidi 732
Il virus in Italia
Sono 4.197 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 5.822.
Sono invece 38 le vittime in un giorno (ieri 26).
Il dato delle vittime di oggi è frutto di un ricalcolo: è stata infatti aggiornata la tabella relativa ai dati di ieri, modificando il numero totale delle vittime da 132.291 a 132.385.
Sono 98.775 gli attualmente positivi al Covid in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, 1.788 in più nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 4.812.594, i morti 132.423. I dimessi e i guariti sono invece 4.581.396, con un incremento di 2.727 rispetto a ieri.
Sono 249.115 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 434.771. Il tasso di positività è all'1,7%, in aumento rispetto all'1,3% di ieri. Sono invece 415 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 17 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 35 (ieri 26). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.362, ovvero 147 in più rispetto a ieri