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31/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021. Ecco come è stato l'anno del Covid-19

 Tra i fatti del 2021, anzi, il fatto di cronaca quotidiana, che raccontiamo da quasi due anni e che ha cambiato le nostre vite, non poteva che esserci il Covid. Qui di seguito il racconto di un anno di Covid-19 che inizia con l'arrivo in Italia del vaccino. Un anno fa come oggi, erano passati appena tre giorni dalla data decisa dall'Europa per l'inizio della somministrazione. Vaccino che in Italia ha avuto un avvio in sordina ed è stata necessaria l'apertura di diversi Hub vaccinali e di una massiccia campagna di promozione per essere diffuso tra gli italiani. 

Vax Day in tutta Europa. E' il giorno uno della lotta al Covid con le prime somministrazioni dei vaccini in tutta Europa.  Allo Spallanzani di Roma i primi italiani vaccinati, si prosegue in tutte le altre regioni. In Sicilia la prima presona vaccinata è Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'ospedale Civico di Palermo.

Prima vaccinazione in Sicilia - E' stata inoculata sul braccio destro del dottor Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo, la prima, storica, dose del vaccino anti-Covid in Sicilia. Una data storica per tutta l'Isola. C'è tanta emozione tra i presenti al Civico di Palermo. "Aspettavamo con ansia questo giorno. E' una grande emozione. Abbiamo lavorato sodo e fa rabbia certo scetticismo", dice una operatrice sanitaria. Sono 685 le prime dosi arrivate in Sicilia. Nei prossimi giorni si proseguirà con le altre vaccinazioni, in questa prima fase dedicate agli operatori sanitari e delle rsa."E' un momento importante, un messaggio di speranza. Nel vaccino abbiamo riposto la speranza di superare questa terribile esperienza. Siamo consapevoli che la campagna vaccinale sia la risposta dell'uomo a quella parte della natura che a volte fa scherzi. E' una sfida tra la vita e la morte”, sono le parole, dopo essersi vaccinato, di Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo, il primo siciliano a cui è stato somministrato il vaccino anti- Covid.

Prime vaccinazioni in Italia - La professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l'infermiera Claudia Alivernini e l'operatore sociosanitario Omar Altobelli, sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19  all'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma.

27 dicembre 2020 - "l'Italia si risveglia #Vaccineday. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l'immunità e sconfiggere definitivamente questo virus". Così l'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte su twitter nel giorno del V-Day in Italia e in Europa.

 Le fiale del vaccino sono arrivate all'ospedale Spallanzani di Roma dove è stata effetuata la prima vaccinazione in Italia su una infermiera. Le dosi della Pfizer sono partite dalla fabbria in Belgio ed ora sono conservate in celle frigorifere in grado di mantenere una temperatura di -75 gradi, come richiesto dalla casa farmaceutica. Una parte di esse è stata caricata in contenitori termici a bordo dei mezzi dell'Esercito e consegnata in tutti i punti di somministrazione entro i 300 chilometri da Roma mentre le dosi destinate alle regioni più distanti sono consegnate dall'aeroporto militare di Pratica di Mare con 5 aerei nel resto d'Italia. "Intravediamo il primo spiraglio di luce dopo una lunga notte" sottolinea il Commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri parlando di un giorno "simbolico ed emozionante".

Sicilia in zona rossa a metà gennaio 2020 - La Sicilia sempre più vicina alla zona Rossa, lo ha anticipato Musumeci che ha chiesto il provvedimento per due settimane al ministro Speranza, e se la richiesta non dovesse essere accolta, sarà lo stesso presidente della Regione con una sua ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le zone rosse.

I dati della Sicilia - Sono 1.867 i nuovi contagi covid. I morti sono stati 36 (e il totale è ora a quota 2.877). Scendono di poco i ricoveri nelle terapie intensive (sono 205, -3) ma cresce il numero dei ricoverati in ospedale (sono 1.602, +23). Il numero dei tamponi processati è stato di 10.737 e dunque il rapporto tra casi su tamponi effettuati resta ancora alto: 17,38% (media del Paese 10,7%). Al momento in Sicilia ci sono 44.865 persone positive al virus (ma 43.263 sono in isolamento domiciliare perché asintomatiche. Altissimo il numero dei guariti nelle ultime 24 ore: 1.643. Dall’inizio della pandemia in Sicilia ci sono stati dunque 115.391 casi con 2.877 morti. Questa la situazione nelle diverse province dell'isola. Catania: 33.493 casi dall'inizio della pandemia (581 nuovi casi) Palermo: 31.182 (479); Messina: 14.414 (222); Trapani: 7.813 (163); Ragusa: 7.500 (25); Siracusa: 7.458 (188); Caltanissetta: 5.093 (98); Enna: 3.786 (27). 

In primavera i primi problemi con Astrazeneca - Sono sei le procure che indagano sui decessi che - almeno in maniera temporale - potrebbero essere legati alla somministrazione del vaccino AstraZeneca in Sicilia.

Alle cinque inchieste in corso che vedono impegnate le Procure di Trapani, Gela, Siracusa, Catania e Messina, se ne aggiunge un’altra che coinvolge Agrigento e che riguarda la morte sospetta di un operatore sanitario di 52 anni di Licata. All’uomo, che lavorava in una casa di riposo di Palma di Montechiaro, era stata iniettata alcuni giorni prima, insieme a tutto il personale della struttura, la prima dose del vaccino. Inizialmente senza apparenti problemi e indicato dai familiari e dai conoscenti come in buona salute, si era poi sentito male qualche giorno dopo, accusando un malore nella casa di famiglia dove viveva con i genitori (era celibe). Trasportato all’ospedale di Licata era poi stato trasferito in eliambulanza e in gravi condizioni al Policlinico di Palermo, dove è però deceduto per emorragia cerebrale. I familiari avrebbero chiesto di verificare le cause del decesso e per questo sarebbe stata sporta denuncia.

E altre tre inchieste nell’Isola sono incentrate sulle morti di altrettante persone alle quali è stato somministrato l’ormai famosa dose del vaccino AstraZeneca del lotto con codice Abv2856 (poi ritirato in via precauzionale in tutta Italia) somministrata a un militare della Marina di Misterbianco di stanza ad Augusta, Gaetano Paternò, 44 anni da compiere, sposato e padre di due figli, deceduto nella notte tra l’8 e il 9 marzo nella sua casa, dopo una quindicina di ore dal vaccino (indaga Siracusa); un’altra riguarda un poliziotto di Catania, Davide Villa, 50 anni, morto il 7 marzo, dodici giorni dopo avere ricevuto analoga dose. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all’inoculazione e le sue condizioni peggiorarono fino al decesso per emorragia cerebrale causata, secondo il referto ospedaliero, da una trombosi (indaga Messina).

La terza inchiesta ancora per una dose “incriminata” iniettata al maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, 54 anni, vice comandante della sezione di pg presso la Procura di Trapani, deceduto 48 ore dopo il vaccino per infarto (indaga Trapani). C’è poi un’inchiesta aperta a Gela che riguarda una insegnante di 37 anni ricoverata a Caltanissetta in gravissime condizioni per un’emorragia cerebrale. La donna aveva ricevuto il vaccino il primo marzo (dose però di un lotto diverso da quello ritirato dall’Aifa). Si è avuta notizia di un’altra indagine in corso a Catania (diffusa da Repubblica) su eventuali controindicazioni del vaccino AstraZeneca, su soggetti trombofilici.

L’inchiesta, che sarebbe a carico di ignoti, ipotizza il reato previsto dall’articolo 443 del codice penale, sul “commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti”. Sempre Catania starebbe indagando su un altro caso che, fortunatamente, non ha però provocato la morte della persona vaccinata. Le famiglie del militare della Marina e del maresciallo dei carabinieri hanno presentato un esposto per chiarire le cause della morte. Non lo hanno fatto invece i congiunti del poliziotto di Catania. E a proposito del sottufficiale della Marina l’esame autoptico si è svolto nel tardo pomeriggio di sabato scorso all’ospedale catanese Cannizzaro. A eseguirlo i periti incaricati dalla Procura di Siracusa (indagano il procuratore Sabrina Gambino e il sostituto Gaetano De Bono) dottori Ragazzi, Barbera, Iacobello e Marletta. Presenti anche i periti (dottori Guerrera, Di Mauro, Indelicato, Oristanio e Condorelli) nominati dai legali della famiglia della vittima.

Effettuati tutti i prelievi necessari, occorre adesso attendere l’esito dei vari esami prima di trarre le conclusioni. Intanto ieri sono giunti a Siracusa gli ispettori inviati dal ministero della Sanità che oggi saranno ricevuti in Procura dopo avere incontrato i vertici dell’Asp di Siracusa e delle strutture sanitarie coinvolte.

MUSUMECI. "Abbiamo affidato alla Magistratura il compito ad accertare se esiste una correlazione tra il decesso sospetto e l'effetto del vaccino stesso. Non demonizziamo i vaccini. Non c'è alternativa se non si vuole restare vittime del Covid". Lo ha detto il Presidente della Regione Nello Musumeci alla inaugurazione del centro provinciale hub vaccinazioni di Ragusa realizzato nell'ex Ospedale Civile, a proposito di alcuni decessi dopo le somministrazioni del vaccino Astrazeneca su cui indaga la magistratura. Riferendosi alle ultime restrizioni, Musumeci ha ribadito: "Conciliamo la misura delle chiusure e le misure del sostegno. Ho chiesto al governo nazionale di accelerare questo processo. Siamo pronti per fare partire la gigantesca macchina della vaccinazione , presto il peggio sarà alle spalle".


Ad aprile il Governo Draghi ha approvato il decreto "Sostegni" - l Consiglio dei ministri ha approvato il testo del dl Sostegni. "Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento", ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm. "I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile", ha aggiunto. Cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 (anziché 2015) e solo per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro.

Il Covid ha travolto la sanità italiana. Le cure mancate, e non solo ... - L’emergenza da Covid-19 ha creato un buco nero per tutte le altre patologie, che non sono state più curate, molti pazienti sono rimasti indietro.

C’è un dramma dentro al dramma, che svela le crepe di una Sanità che non è stata efficiente e pronta, che non è stata e non è ancora adesso in grado di dare a tutti le medesime cure.

Tanti ospedali sono stati convertiti in Covid Hospital, questo ha significato rinunciare anche ad alcune visite specialistiche all’interno dei nosocomi, il Paolo Borsellino di Marsala è un esempio chiaro. La cittadinanza ha pagato un prezzo altissimo dietro il silenzio della classe politica attuale, che ne ha fatto della sanità locale merce di scambio elettorale.

Dietro un paziente non Covid ci sono delle sofferenze, delle aspettative di vita, più semplicemente ci sono persone che si sono sottratte a delle visite e hanno scoperto in ritardo di avere un tumore, una leucemia, una malattia che se diagnosticata in tempo avrebbe fatto un decorso diverso.

La rinuncia alle cure mediche ha avuto una incidenza fortissima su tutto il territorio nazionale, il dato che fa impressione è quel 22% di interventi in meno per le donne affette da un tumore al seno, il 24% in meno per il cancro alla prostata.

La paura di contrarre il Covid poi ha paralizzato chi accusava dei sintomi, evitando di raggiungere l’ospedale e quindi si sono verificati dei decessi per ictus o infarto. I malati oncologici non possono aspettare, i dati sono schiaccianti e inducono a una seria presa di coscienza, peraltro gli effetti di questa pandemia si vedranno ancora per molti anni in ambito sanitario.

Rimandare l’accesso alle cure e agli ospedali significa mettere a duro rischio la vita, i tumori vengono diagnosticati con ritardo e quindi in una forma più aggressiva. Non va meglio per i malati di cuore o per chi ha avuto un infarto, sono saltate le angioplastiche così come i ricoveri per ictus sono drasticamente diminuiti. Per i cosiddetti poi interventi di routine i pazienti hanno abbandonato ogni speranza, e a decidere tutto questo non sono stati i medici, in corsia ogni giorno, ma la politica che ha convertito ospedali interi.

Il post pandemia, assicurano molti medici, sarà ancora peggio. La Sanità ha bisogno di un piano serio e di prospettiva, che non si faccia più trovare impreparata di fronte ad eventi come le pandemie e le malattie infettive.

Il Covid poi ha completamente cambiato l’accesso al Pronto Soccorso, la riduzione degli accessi in tutto il 2020 è stata notevole, al Pronto Soccorso arriva il bambino con un taglio alla mano o l’anziano caduto in strada ma anche chi ha un dolore acuto toracico o un blocco intestinale, solo per fare qualche esempio. Non è andata bene nemmeno per le visite specialistiche private, i medici hanno visto i loro studi vuoti, con presenze dimezzate, la causa è da ricercare non solo nella paura di contrarre il Covid ma soprattutto nelle nuove e crescenti fasce di povertà. Effetti questi che perdureranno dopo la pandemia e che saranno numeri con cui bisognerà fare i conti.

 E nella primavera del 2021 Marsala entra in zona rossa - Un'ordinanza di Musumeci, presidente della Regione Siciliana, sancisce la zona rossa a Marsala da domenica fino al prossimo 22 Aprile. Marsala tornerà arancione, se tutto va bene, da venerdì 23 Aprile. L'ordinanza di Musumeci è entrata in vigore e durerà fino al prossimo 22 aprile e per i marsalesi cambiano alcuni comportamenti: dagli spostamenti alla scuola, dai negozi allo sport. Non ci sono le deroghe della zona rossa di Pasqua, in particolare le visite a parenti e amici che in questi giorni saranno vietate.

A metà maggio Sicilia ultima per vaccini - In Sicilia continuano a scendere i contagi da Covid 19, ma l’isola è ultima in Italia per le vaccinazioni. Un record negativo, in un momento molto delicato nella lotta al Coronavirus con le ampie riaperture alle porte e la necessità di proteggere la maggior parte della popolazione fragile e anziana. La Sicilia è indietro, però, per l’eccessivo scetticismo soprattutto nei confronti di AstraZeneca, e infatti le dosi in eccesso saranno smistate a Veneto e Puglia, regioni più virtuose. Polemiche, in questo senso, nei confronti del governo Musumeci che pensa che il problema si risolverà aprendo nuovi hub vaccinali.

Le previsioni per l'autunno - “L’autunno sarà temibile per i non vaccinati, non tanto per la collettività che potrà contare su una popolazione vaccinata e servizi sanitari che saranno in grado di rispondere, non sovraccaricarti. Sarà un problema di vulnerabilità individuale. Avremo una stagione diversa rispetto allo scorso anno: più serena per i vaccinati. E per l’Italia sarà più gestibile, anche con la variante Delta” di Sars-CoV-2. E’ la previsione che l’Adnkronos Salute ha raccolto da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma. “Rispetto all’autunno scorso - ribadisce Ricciardi - la situazione è molto cambiata. La differenza la fanno le tante persone vaccinate, soprattutto nelle fasce più vulnerabili. Servirà sicuramente mantenere il controllo, perché la variante Delta è più contagiosa. Ma se arriveremo a ottobre con una copertura vaccinale più elevata di adesso, saremo più sicuri”.

Galli (Sacco): «Variante Delta preoccupa ma improbabile autunno come 2020» - «Tendo a pensare che sia molto poco probabile che possiamo andare incontro, in autunno, a una situazione simile a quella dello scorso anno, nonostante le preoccupazioni legate alla diffusione della variante Delta». Questo «per via del vaccino che ha una serie di aspetti positivi, che ci dà una serie di garanzie e che dovrebbe metterci nella condizione di poter far fronte al problema». Così Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, secondo il quale è difficile - anche se l’aggressiva variante ’indiana’ sarà presto predominante - che si ripeta una ripresa pandemica con le dimensioni di quelle passate, in termini di decessi e malattie gravi. «Ma l’obiettivo deve essere neanche più un morto», precisa. Per Galli «è fuori di dubbio che la diffusione della variante Delta ci imponga di fare attenzione». È proprio in ragione delle caratteristica delle varianti «che io ho mantenuto sempre un atteggiamento di forte prudenza, non certo per una questione ideologica, ma derivata dagli elementi tecnico scientifici che potevamo avere a portata di mano» . La pandemia, ricorda l’infettivologo, «è sempre una realtà in divenire. Ma avere tutte queste persone vaccinate, e i dati rispetto alla risposta indotta dal vaccino anche contro la variante Delta, mi fa concludere per un ’ragionevole ottimismo’ e mi fa dire che non avremo una ripresa autunnale pesante».


A Luglio tornano le mascherine, all'aperto, e le zone. E la Sicilia è tra le Regioni che presto potrebbero diventare zona gialla. La variante delta colpisce anche l'Italia e il governo corre ai ripari. Tra due settimane, secondo il Comitato Tecnico Scientifico, potremmo avere gli stessi numeri dell'Inghilterra. Un vaccinato su tre, inoltre, si infetta, ma non ha sintomi. Si sta pensando pertanto di cambiare le regole per i colori delle zone, dando più peso a vaccini effettuati e al numero di ricoveri, rispetto al numero dei contagi. La variante Delta corre in tutta Europa e anche in Italia i contagi risalgono. Nel Paese l’impatto della variante Delta ha quasi raggiunto il 30% e viaggia verso il 70% che secondo le simulazioni dovrebbe essere raggiunto nel mese di agosto. Con gli attuali, contestati, parametri in vigore già quattro regioni viaggiano verso la zona gialla: Abruzzo, Campania, Marche e Sicilia. Attualmente fra i parametri sotto la lente del ministero della Salute e del Cts c’è l’incidenza del nuovo coronavirus ogni 100mila abitanti: se superano i 50 casi si passa in zona gialla. Scatta l’allarme con un combinato di contagi (Rt), superamento del 40% del tasso di occupazione delle aree mediche e del 30% quello delle terapie intensive.

Sicilia, shock per la bambina morta a 11 anni - Sicilia sotto shock per la morte della piccola Ariele, la bambina di 11 anni positiva alla variante Delta del Covid 19. La bambina era ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Di Cristina di Palermo. La piccola da alcuni giorni era stata intubata a causa dell'aggravamento delle sue condizioni di salute. Il Covid portato in casa dalla sorella di 16 anni di ritorno da un viaggio d'istruzione. Nessuno in famiglia aveva ancora ricevuto il vaccino. Ma i genitori non ci stanno ad essere presi per no-vax. “Dovete dire alla gente di andarsi a vaccinare e salvare i bambini fragili che non possono farlo”. I genitori hanno voluto aspettare di fare il vaccino “prima per le notizie contraddittorie”, poi perchè la bambina era stata male. Ma giurano che si stavano organizzando. “Non siamo no-vax come ci ha definiti il presidente della Regione Nello Musumeci”, dice la madre.

Una mamma di 37 anni di Mazara del Vallo è l'ultima vittima del Covid19 in provincia di Trapani. La donna si trovava ricoverata al Covid Hospital di Marsala da alcuni giorni, le sue condizioni si sono aggravate e oggi, come comunica il sindaco di Mazara Salvatore Quinci, è deceduta. Il Covid è tornato a fare paura in provincia di Trapani. L'ospedale di Marsala di giorno in giorno si riempie di nuovi ricoverati, la maggior parte non vaccinati, che rischiano di contrarre il virus in forma grave. Per l'aumento dei contagi e dei ricoveri il Paolo Borsellino diventerà presto esclusivamente ospedale Covid, di nuovo. 

No-vax violenti anche in Sicilia. Minacce ai medici. Si teme un’escalation di violenza da parte dei no-vax e dei no green pass dopo le aggressioni e le minacce di questi giorni. Nel mirino medici, virologi, giornalisti, politici, e anche il ministro Di Maio. Minacce anche in Sicilia, dove l'infettivologo palermitano Antonio Cascio è stato vittima di attacchi, nelle scorse ore, per aver scritto su Facebook di essere "favorevole a far pagare a coloro i quali hanno rifiutato il vaccino tutte le spese relative al loro ricovero ospedaliero nel momento in cui ne avranno bisogno a causa della loro positività". L’Ordine dei Medici è intervenuto allertando anche la questura. “I medici sono sotto pressione e ci chiedono aiuto. Anche in Sicilia cominciano a essere bersagliati dai pazienti negazionisti che pretendono esami gratuiti prima di essere vaccinati contro il covid o il certificato di esenzione per avere il green pass. Al rifiuto sono minacciati di denuncia alla più piccola reazione avversa dopo la somministrazione”. A denunciarlo il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato e consigliere del direttivo Fnomceo, e il presidente dell’Albo medici dell’Omceo Giovanni Merlino, che hanno già allertato la questura dopo le tante segnalazioni dei medici. La tensione cresce in tutta Italia. Da oggi Green pass obbligatorio  anche per treni e mezzi a lunga percorrenza e aerei. Certificato verde obbligatorio anche a scuola, per docenti, amministrativi e operatori scolastici. Una misura che consentirebbe il ritorno in classe in sicurezza e in presenza dopo un anno e mezzo di didattica a distanza.


Il 15 ottobre Green Pass per tutti i lavoratori - Si parte. Da oggi in tutti i luoghi di lavoro i lavoratori dovranno essere, obbligatoriamente, muniti di Green Pass. Il certificato verde si ottiene se si è vaccinati, se guariti dal Covid, o se nelle ultime 48 ore si è risultati negativi al tampone. Nessuna marcia indietro del governo, che ha varato la norma diverse settimane fa per incentivare la vaccinazione e limitare il diffondersi del virus.
Dovranno avere il Green Pass praticamente tutti i lavoratori, sia dipendenti pubblici che privati, nonchè gli autonomi quando accedono nei luoghi di lavoro.
Chi non ha il Green pass? "Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass" se si presenta al lavoro senza il certificato, stabilisce il decreto del Governo.
Il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass va incontro ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. Qui le Faq del governo con tutte le risposte sulle regole del green pass nei luoghi di lavoro.

La variante Omicron -  La nuova variante del coronavirus, identificata inizialmente nel Botswana e poi in Sudafrica, si è già diffusa in tutto il mondo ed è arrivata anche in Italia. L’Oms l’ha chiamata variante Omicron. Fino a giugno, le varianti più preoccupanti del virus Sars-CoV-2 venivano individuate dal nome del Paese dove erano state identificate per la prima volta. Ma per evitare l’effetto-stigma, l’Oms ha deciso di assegnare le lettere dell’alfabeto greco alle varianti cosiddette «di preoccupazione» in ordine cronologico: Alpha la variante inglese B.1.1.7, Beta la sudafricana, Gamma la brasiliana», Delta l’indiana. Dopo, sono state classificate Lambda, Epsilon e Mu. Venerdì, con la nuova variante, sarebbe toccato alla lettera Nu, ma l’Oms ha deciso di saltarla. Lo stesso con Xi. Il motivo lo ha spiegato la portavoce dell’Oms Margaret Harris: «Nu suona, in inglese, troppo simile a “new”, cioè nuova». Il che avrebbe creato confusione. Quanto a Xi, spiega Harris, «è un cognome molto comune». Così si è arrivati a Omicron.

La prima persona contagiata con la variante Omicron in Italia è un uomo campano, dipendente dell’Eni, che l’11 novembre era tornato in Italia dal Mozambico, dov’era stato per lavoro. È atterrato all’aeroporto di Roma
Fiumicino, e da lì è andato a Caserta, dove vive e dove ha contagiato i familiari. Il 15 novembre è andato Milano, dove si è sottoposto a un tampone in vista di un nuovo viaggio in Africa ed è risultato positivo. A quel punto avrebbe viaggiato in macchina, da solo, da Milano a Caserta, e si sarebbe isolato in casa con la famiglia. Il genoma è stato sequenziato presso l’ospedale Sacco e l’Istituto superiore di sanità fa sapere che il paziente, vaccinato contro il Covid, è in buone condizioni di salute, così come i suoi parenti. Al momento non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia.

Covid: è psicosi in provincia dui Trapani -  Comuni oltre la soglia d'allerta Sono stati attivati i test sui 133 passeggeri sul volo proveniente dal Mozambico e atterrato a Fiumicino l’11 novembre scorso e sul quale viaggiava il dipendente dell’Eni risultato poi contagiato dalla variante Omicron, il cosiddetto paziente zero per l’Italia. I tamponiverranno sequenziati all’Istituto Spallanzani per verificare eventuali altri casi di variante Omicron.

Venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza «che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini». L’Unione Europea ha annunciato un blocco temporaneo dei voli dagli stessi sette Paesi.

Dilagano i contagi da Covid in provincia di Trapani, come nel resto della Sicilia e del Paese. E aumenta anche la psicosi, con la corsa al tampone. Non c'è bisogno di stare in ansia. E' giusto informarsi. Ma è anche bene sapere che grazie ai vaccini, al green pass ed a comportamenti responsabili si può convivere con il virus, come dimostra il fatto che stiamo passando le vacanze di Natale senza alcuna restrizione. Quindi, fiducia e coraggio.

L’Asp di Trapani ha messo nero su bianco il superamento della soglia critica per quanto concerne i contagi da coronavirus. Ben 10 dei 25 comuni della provincia hanno un tasso di contagiati molto elevato destinato ancora a salire, per via dei molti tamponi rapidi che cercano ancora conferme con il molecolare.

Il dipartimento di prevenzione in una nota inviata ai Comuni, nell’ambito dei monitoraggi sul covid19 nei territori, parla di un’incidenza dei casi nella settimana tra il 20 e il 26 dicembre superiore a 250 ogni 100 mila abitanti. Ecco quali sono i territori interessati: Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, Salaparuta e Trapani.