I sindaci della Valle del Belice hanno incontrato il presidente Musumeci. I sette primi cittadini delegati in rappresentanza dei 21 Comuni del Belice (Riserbato per Vita, Gruppuso per Catalafimi-Segesta, Valentí per Santa Margherita Belice, Ciaccio per Sambuca, Tommaso Di Giorgio e Francesco Di Giorgio, per Bisaquino e Chiusa Sclafani, e Palmeri per Roccamena) hanno incontrato giovedì sera il Presidente della Regione, Nello Musumeci al Comune di Marsala - per discutere della infrastrutturazione post sisma del territorio del Belice, alla vigilia del 54esimo anniversario dell’evento calamitoso.
E’ dei giorni scorsi la rivendicazione dei sindaci del Belice rispetto alle promesse del Governo nazionale, ancora una volta inadempiente, e con richieste puntuali mai soddisfatte. Ieri sera al Presidente della Regione sono state avanzate dal coordinamento due precise richieste: l’apertura di una vertenza nei confronti dello Stato, che veda la presidenza e il Governo regionale costituirsi assieme ai sindaci contro il Governo nazionale, e la richiesta di finanziamenti per i progetti delle opere pubbliche incompiute e soprattutto quelli relativi alla urbanizzazione primaria, compartecipando attivamente e finanziariamente all’opera di chiusura di questa annosa vicenda. L’On. Musumeci ha confermato la disponibilità del Governo regionale invitando gli stessi sindaci a presentare in tempi strettissimi entro il mese corrente un elenco di progetti cantierabili per cui è già possibile ottenere il finanziamento stanziato pari a dieci milioni di euro, in quanto le risorse, già deliberate lo scorso anno, sono adesso disponibili. Per la rimanente parte il Presidente si è ulteriormente impegnato a verificare se è possibile recuperare nuovi fondi nell’immediato e a tener conto nella nuova programmazione nel FSC, Fondo Sociale Coesione, per i progetti rimanenti secondo l’elenco presentato dai sindaci sempre relativo alle opere pubbliche ancora mancanti.
“Concorderemo a stretto giro di posta un incontro tecnico con il Dipartimento interessato per cristallizzare le procedure e avviare concretamente l’utilizzo dei fondi e il finanziamento delle opere che a breve come coordinamento avremo modo di rivedere – dice il sindaco Nicolò Catania - . Ringraziamo intanto il Presidente Musumeci per il costante impegno nei confronti del territorio belicino, che a distanza di oltre mezzo secolo porta ancora le ferite di quel tragico evento”.
ANCI. “In occasione della 54esima ricorrenza di un evento sismico devastante, che ha raso al suolo un pezzo della nostra Sicilia, facendo 370 vittime, 1 migliaio di feriti e quasi 100mila sfollati, dobbiamo purtroppo prendere atto che non è ancora stata detta la parola fine alla ricostruzione dei 21 Comuni coinvolti”.
Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, in occasione delle celebrazioni in ricordo del 54esimo anniversario del sisma che la notte fra il 14 e il 15 gennaio del 1968 devastò la Valle del Belìce
“E’ inaccettabile e scandaloso – continua Orlando – che dopo 54 anni, malgrado il continuo impegno dei rispettivi sindaci in rappresentanza e a tutela delle proprie comunità, il processo di ricostruzione, indispensabile allo sviluppo di un territorio così gravemente colpito, non sia ancora concluso a causa di ritardi e carenza di interventi”.
“I cittadini della valle del Belìce a distanza di oltre mezzo secolo - conclude il presidente Orlando - hanno diritto di conservare la memoria di quella tragica notte e dei propri cari scomparsi, ma hanno soprattutto diritto di guardare a un futuro di crescita e sviluppo vivendo in un territorio risanato dalle ferite di quel terribile evento”.