A Castelvetrano si presenta il libro di Marco Bova, Matteo Messina Denaro, latitante di Stato.
Oltre all’autore, sarà presente anche il presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava. Modererà il dibattito il giornalista Egidio Morici.
L’appuntamento è per martedì 1 marzo 2022 alle ore 18.00, presso il Teatro Selinus, un evento organizzato dalla Pro Loco di Castelvetrano, con il patrocinio gratuito del comune.
Marco Bova è collaboratore di AGI (Agenzia Italia) e ilFattoquotidiano.it per cui segue cronaca e approfondimenti dalla Sicilia occidentale. Ma anche autore e regista di diversi documentari (Berlusconi. La Genesi, 2011, Ciè Business, 2013, Ciapani. Trapani senza marketing, 2017, e La forza delle donne, 2018).
In questo suo libro ripercorre i passi falsi nelle ricerche dell’ultimo boss stragista tuttora in circolazione, comprese le presunte coperture della massoneria deviata, approfondite dall’autorità giudiziaria e dall’Antimafia nazionale, negli anni in cui Fava ne era vicepresidente.
Matteo Messina Denaro, latitante di Stato è un’inchiesta (con la prefazione dell’inviato di Report, Paolo Mondani) che descrive tre decenni di fallimenti nella caccia a Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, cresciuto sulle gambe di Totò Riina e capo della mafia trapanese.
E’ la storia di Cosa Nostra che si trasforma in una Cosa Nuova, attraverso i legami con la massoneria, i salotti buoni, gli interessi internazionali e le infiltrazioni nel mondo dell’alta finanza. E Messina Denaro è il simbolo di questa mutazione, ultimo erede della mafia rozza e brutale dei corleonesi. Una mutazione che lo Stato non riesce e a volte non vuole comprendere.
Quella che racconta Bova, con un lavoro documentatissimo, è soprattutto una storia di errori, dispute, interferenze e gelosie interne, ma anche di una cronica mancanza di coordinamento e, soprattutto, di tentativi di affossare chi lavorava con impegno per la sua cattura. Come l’appuntato della Finanza Carlo Pulici che, allontanato dalla Procura dopo essere stato coinvolto in indagini rivelatesi un bluff, scopre la sottrazione di alcuni file a lui solo in parte restituiti dopo il suo allontanamento. File finiti in mani altrui.
E poi la grande indagine sulla massoneria legata a doppio filo all’imprendibile Matteo, affossata insieme a quelle che riguardano la sua caccia. Documenti inediti, testimonianze e interviste di un giornalista esperto di indagini e del territorio in cui queste si sono sviluppate, che restituiscono un quadro nuovo e clamoroso della mancata imperitura cattura di Matteo.
Prologo ed epilogo del libro sono legati ad un’intervista inedita dell’ex sindaco Antonio Vaccarino (utilizzato in passato dai servizi segreti per avvicinarsi a Diabolik come anche Matteo viene chiamato), rilasciata all’autore prima di morire.
Ma i contenuti inediti del libro sono diversi e, più che tentare di rispondere alla solita domanda, “dove si nasconde Matteo Messina Denaro?”, pongono una serie di interrogativi ancora più coraggiosi: chi ha beneficiato di questa lunga tentata cattura che non ha portato finora al risultato sperato? Chi ha invece subito le conseguenze (in alcuni casi anche una morte poco chiara) a tutti i livelli pur lavorando onestamente al caso?
Bova approfondisce punti ancora nemmeno sfiorati dalle precedenti pubblicazioni sull’argomento, comprese le piste estere e la CIA, la storia della mancata cattura di Provenzano e soprattutto, come si diceva, l’indagine affossata a Trapani sulla Massoneria.