L'ultima polemica riguarda il palo. Prima, c'è stata la Petyx, l'inviata di Striscia La Notizia (il servizio è stato trasmesso proprio ieri).
Insomma, non c'è pace per i lavori nella centralissima via Fardella, a Trapani, per la realizzazione, nel capoluogo, dei percorsi tattili per ipovedenti. Lavori della discordia prima, lavori infiniti ora. Segnati, fin dall'avvio, da polemiche, errori madornali nell'esecuzione delle opere, correzioni in corso d'opera, proteste di residenti e commercianti, intervento dei Revisori dei conti, interrogazioni consiliari.
Chi ha torto o ragione, difficile stabilirlo. Di solito la verità sta ne mezzo. Sta di fatto, però, che gli interventi sono in ritardo. Dovevano essere ultimati a metà gennaio. Siamo alla fine di marzo e ancora proseguono a singhiozzo. Iniziati a metà ottobre, dovevano essere terminati nell'arco di novanta giorni. Ritardi da imputare agli errori commessi. A iosa. Alcuni pacchiani.
Gli operai hanno dovuto procedere alla sostituzione di tutte le mattonelle tattili perchè si erano frantumate. Per “liquefazione del massetto”, la spiegazione tecnica. I più maligni, però, azzardano: avevano scelto il massetto sbagliato.
E siccome al peggio non c'è mai fine, ecco un' altra tegola. Da rifare il dosso, in prossimità della scuola Umberto Primo di Savoia. Sbagliata l'altezza: non di sette centimetri come consentito dal Codice della strada. Il dosso era più alto.
Nessuno si sarebbe accorto dell'errore – nonostante molte auto sorvolando la “montagna russa” ci avevano rimesso la coppa dell'olio – se non fosse stato per un bus che attraversando il dosso ha subito un danno: finestrini in frantumi.
Ma non è tutto. Anche la sezione trapanese della Lega ciechi ha da ridire: le piste tattili devono essere realizzate su superfici piani. I dossi tondeggianti creano problemi di equilibrio. Ed ancora, gli attraversamenti pedonali in totale sono 74 in una strada di 1200 metri. Sul 60% di essi insistono tombini o caditoie. Il progetto non ne teneva conto. Poi l'accorgimento: su di esse sara' collocato lamierino zincato giallo.
C'è, poi, un altra problematica: sullo spartitraffico e sui marciapiedi dove insistono gli attraversamenti , si creano pozzanghere. L'acqua non defluisce. Per ovviare all'inconveniente, verranno realizzate delle canalette, ma non sono previsti collegamenti con impianti di scolo. Tore Fileccia, spina nel fianco dell'amministrazione Tranchida, è categorico: “Questo progetto rischia di essere irrealizzabile. L'obiettivo è quello di istituire in via Fardella una velocità non superiore ai 30 chilometri-orari. Ma non bastava, allora, collocare gli autovelox?”
Infine, l'ultimo colpo di scena viene da Striscia La Notizia. Ieri, infatti, la Petyx ha mostrato che le strisce pedonali non possono avere nessun colore sullo sfondo. Lo dice il Codice della Strada, e lo ha precisato all'inviata anche il Ministero dei Trasporti, tanto che ad alcuni amministratori che hanno realizzato strisce pedonali con fondo "colorato" è stato contestato il danno erariale (qui c'è una sentenza della Corte dei Conti del Veneto).
La realizzazione di attraversamenti pedonali su fondo stradale colorato costituisce danno erariale in quanto non solo contraria alle disposizioni poste dal codice della Strada, dal Regolamento e dai decreti e dalle direttive ministeriali, ma anche di nessuna utilità per l'amministrazione stessa e la comunità
Dopo la pista ciclabile incompiuta, insomma, un'altra debacle per Tranchida?
A difendere le scelte dell'Amministrazione, l'assessore Dario Safina: “I lavori sono il frutto di un finanziamento dello Stato di 340 mila euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per l'efficientamento di impianti e illuminazione. Abbiamo, pertanto, deciso di abbattere le barriere sensoriali considerato che avevano già proceduto all'abbattimento delle barriere architettoniche. Abbiamo scelto la via Fardella perchè è la strada più trafficata dalle auto, la strada con più pedoni ed la strada che più si presta ad un tale presidio perchè lì più elevato è il rischio per la sicurezza. Gli interventi sono stati approvati dall'associazione che si occupa della valutazione di questi lavori a tutela di ipovedenti e ciechi. Oltre al percorso tattile, c'è anche un sistema digitale, nell'asfalto sono presenti dei sensori che trasmettono segnali al bastone dell'ipovedente informandolo su una possibile situazione di pericolo, ma anche sui punti di interesse. Siamo tra i pochi comuni italiani a disporre di questo impianto. E' solo l'inizio perchè continueremo con altri progetti del genere”. Poi una nota sulle polemiche. “I mattoni non si rompono perchè sono testati per resistere anche al passaggio dei mezzi pesanti. Quelli che si sono rotti all'inizio è perchè sostanzialmente a causa del maltempo il cemento non aveva fatto presa e di conseguenza non essendoci un basamento solido i mattoni con le sollecitazioni si sono spaccati. I lavori, poi, sono stati risistemati a spese dell'impresa esecutrice, ora siamo nella fase della pitturazione degli attraversamenti secondo quanto prevede il codice della strada. I dossi sono stati previsti perchè in via Fardella si sono verificati numerosi incidenti stradali e l'interesse di questa Amministrazione è quello di ridurre la velocità delle auto in transito. La strada non è una pista da corsa. Una scelta la nostra che ribadiamo con forza. Vigiliamo affinchè le opere vengano eseguite bene”. Infine i tempi. “I lavori sono iniziati a fine ottobre, poi sono stati interrotti, a novembre, a causa del maltempo. A dicembre c'è stata l'interruzione disposta dall'Amministrazione per evitare disagi per i commercianti durante le festività natalizie. In più, l'Amministrazione, sempre nell'ottica di ridurre i disagi, ha chiesto all'impresa di lavorare con modalità lente. Se il cantiere si fosse svolto prima su una carreggiata e poi sull'altra, chiudendola è chiaro che si sarebbero creati tantissimi disagi per i cittadini. I lavori procedono normalmente e saranno conclusioni prima di Pasqua e siamo certi che le polemiche cesseranno quando i cittadini si renderanno conto che abbiamo fatto lavori che proiettano Trapani verso il futuro”.