Vergognoso, inaccettabile, disgustoso, assurdo, irrispettoso, sconsiderato, insensato. Sono solo alcuni degli aggettivi circolati nei giorni scorsi su facebook, dopo quello che è successo a Castelvetrano a causa di… un logo su una locandina.
Il simbolo è quello del meetup 5 Stelle e la locandina è quella in cui il comune presenta il rito dell’Aurora che si svolgerà oggi in occasione della Pasqua, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia.
La scelta, forse inelegante, di inserire un logo politico tra gli sponsor di una festa tradizionale, si è trasformata in una specie di ignobile malefatta. La polemica è rimbalzata sui social, montando di giorno in giorno attraverso la benzina sul fuoco da parte di opposizioni e loro simpatizzanti, diventando ben presto una notizia locale.
Il meccanismo non è nuovo: una decina di persone che condividono e commentano la stessa cosa, finisce per rappresentare l’opinione pubblica di un intero territorio. Non è la prima volta che si racconta che “la città si spacca” su questo o quell’argomento, anche se spesso la quasi totalità dei cittadini non sa nemmeno che cosa sia accaduto.
Ma dal momento che i giornali locali “intercettano” il caso, il gioco è fatto: la vicenda “esiste” e la bolla social si ingrossa, coinvolgendo sempre più persone, soprattutto dal bacino degli scontenti, area certo non piccolissima a causa dei disagi del dissesto finanziario.
E una volta che ne parlano anche i giornali, la storia diventa un trend e spuntano i comunicati stampa. Come quello del Pd, che scrive che “apporre un simbolo di partito ad un manifesto per le celebrazioni religiose appare inopportuno e sconsiderato”, richiamando l’amministrazione “ad un comportamento più consono nel rispetto dell’istituzione che rappresenta” ed esortandola “ad un impegno civico per la soluzione di tanti problemi ancora non risolti”.
Chiamati in causa, gli attivisti 5 Stelle spiegano (con proprio comunicato stampa) che il Meetup Castelvetrano Selinunte “oltre ad essere parte attiva con le altre associazioni e gruppi presenti, è uno degli sponsor, delle iniziative che si svolgeranno prima e dopo l'Aurora, come da locandina allegata, grazie alla raccolta fondi portata avanti dal Meetup e alla disponibilità di alcuni parlamentari che da sempre hanno sostenuto questo nostro comune in dissesto”.
Caso chiuso? Ma nemmeno per sogno. Qualcuno scrive sui social: “Dicano chi sono questi parlamentari e specifichino l’ammontare dei fondi messi a disposizione per l’evento”.
Nel caso in cui si conoscessero le somme donate, sarebbe però fin troppo semplice ribattere dicendo che quei soldi potevano invece essere impiegati per riparare le buche.
Intanto, come scrive il Pd, i problemi non risolti sono ancora tanti. Per esempio – aggiungiamo noi - c’è quello dell’esazione dei tributi, dove non sembra siano stati fatti dei grossi passi avanti: un esercito di grandi evasori e grandi debitori (non solo il pensionato che deve 600 euro) da cui il comune avanza centinaia di migliaia di euro. Alcuni però potrebbero essere anche dei grandi elettori per le future elezioni amministrative, perché metterli in difficoltà costringendo l’amministrazione ad azioni risolutive?
Ecco che allora gli “scandali” di questi strani tempi post commissariamento sono i segni di vernice rossa sul basolato bianco della piazza, per delimitare i posti del mercatino dell’usato. Oppure, la moglie del sindaco, presidente dello Sportello Antiviolenza. O ancora, il bando per cercare un addetto stampa a titolo gratuito.
Davvero chi non contribuisce all’amplificazione di queste narrazioni può essere considerato servo del potere?
Egidio Morici