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19/04/2022 06:00:00

Chi è che avvelena i cani a Partanna? C'è una taglia da 5mila euro

 C’è sdegno e rabbia a Partanna dopo che qualcuno ha ucciso otto cani, tra cui un cucciolo, trovati senza vita in contrada Marcato. Sono state avviate le indagini per fare luce sull’avvelenamento costato la vita ai poveri animali (ne abbiamo parlato qui). “Non ci sono parole da parte nostra. Ci sono diversi randagi e si spera che almeno questi vengano messi in sicurezza”, le parole dei volontari dell’Oipa. Ma chi ha ucciso questi poveri animali? E’ una persona, è un gruppo di persone, come sostengono alcune associazioni? Intanto una di questa associazioni, la AIDAA, mette una taglia da cinquemila euro sul responsabile delle uccisioni. 

Le accuse dell’Oipa - L’associazione Oipa locale da tempo sollecitava il Comune a intervenire per sterilizzare le femmine e trovare per tutti un posto in canile, anche per favorirne l’adozione, o di renderli cani di quartiere, figura prevista dalla legge della Regione Sicilia. «Noi volontari ci siamo più volte fatti carico di portare via cucciolate per poi dare i piccoli in adozione e abbiamo più volte chiesto al sindaco, Nicolò Catania, di trovare una soluzione per questi poveri cani, essendo sua la competenza in materia di randagismo», racconta Andrea La Commare, delegato dell’Oipa di Partanna e guardia zoofila. «I nostri allarmi sono rimasti inascoltati e qualcuno li ha uccisi. Qualcuno che ora sarà denunciato. Le nostre guardie zoofile hanno chiesto di supportare le indagini e, se vi sarà un processo, la nostra associazione si costituirà parte civile. Se qualcuno sa qualcosa, ci contatti».

Una decina i cani che vagavano nella zona, ripetutamente segnalati negli ultimi tre anni e soprattutto nelle ultime settimane, anche con la pubblicazione di alcuni video sui social media da parte di cittadini che lamentavano la pericolosità della situazione. «Alle segnalazioni non è stata mai data una risposta da parte dell'Amministrazione comunale, che ha lasciato vagare i cani per strada senza nemmeno far sterilizzare almeno le femmine», continua Andrea La Commare. «Tra i randagi morti sono stati trovati anche una mamma con i cuccioli al suo fianco che cercavano di poppare il latte. Il sindaco ha espresso il suo rammarico per la tragica vicenda, ma questo non basta, speriamo che se ne renda conto». I cani uccisi sono stati portati al canile comunale nell'attesa delle analisi da parte dell'Istituto zooprofilattico per accertare la causa del decesso. Contestualmente, la polizia municipale ha apposto dei cartelli per segnalare la possibilità di bocconi avvelenati.

Il rammarico e la denuncia del sindaco Catania - Il sindaco di Partanna, Nicolò Catania, esprime tutto il rammarico nei confronti di «un atto barbaro da condannare con fermezza – afferma -, per il quale abbiamo subito sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri, in modo da risalire nel più breve tempo possibile al responsabile». «La maggior parte erano cani già passati dal canile, e reimmessi in libertà dopo essere stati sterilizzati e microchippati», replica il primo cittadino partannese, che puntualizza: «Le segnalazioni ci erano arrivate – continua Catania -, e per questo stavamo cercando di fare posto nel canile comunale, dato che era pieno».

Abbiamo sporto denuncia contro ignoti per gli avvelenamenti dei cani che si sono verificati in città. Staneremo l’ignobile autore con la piena collaborazione del locale comando dei Carabinieri di Partanna unitamente al comando della Polizia Municipale prontamente intervenuta! L’auspicio di tutti noi è che si ponga fine a queste tristi azioni contro queste povere bestie che non fanno male a nessuno. Il comportamento criminale di chi avvelena i cani randagi è un fenomeno che ci indigna e che combattiamo al pari di associazioni animaliste e assieme ai cittadini, che invitiamo a segnalarci episodi di cui sono testimoni o a conoscenza, anche tramite gli impianti di videosorveglianza, per stanare gli autori. L’Amministrazione è al fianco di chi combatte il crescente abbandono degli animali domestici e per la lotta al randagismo”.


Una taglia da cinquemila euro per il responsabile 
- L’AIDAA, associazione italiana difesa animali ed ambiente ha presentato due esposti alle procure di Trapani e Caltanisetta sull’avvelenamento da cani a Partanna. A Trapani verrà inviato un esposto più approfondito riguardo l'avvelenamento dei cani. "Pur apprezzando la immediata denuncia del sindaco- scrivono gli animalisti di AIDAA- a Partanna occorre andare a fondo alla questione degli avvelenamenti e per questo, oltre all'esposto alla procura, abbiamo deciso di istituire una taglia di 5.000 euro sulla testa del responsabile degli avvelenamenti, anche se crediamo che non sia una sola persona ma possa esserci dietro un organizzazione che si occupa di avvelenare cani a livello regionale". Da qui il secondo esposto alla procura di Caltanisetta che riguarda in questo caso una serie di avvelenamenti diffusi nei piccoli comuni del nisseno. "Qui esistono testimonianze che parlano senza dubbio di presenza di organizzazione territoriale con lo scopo di usare il veleno per uccidere i cani in piccoli gruppi in modo che non si attiri troppo l'attenzione. Una strategia diversa rispetto ad esempio da quella applicata negli scorsi anni a Sciacca- scrive ancora l'associazione AIDAA- che attirò l'attenzione dei media nazionali, invece con avvelenamenti di piccoli gruppi si da meno nell'occhio, ma la possibile presenza di un organizzazione che si muove sul territorio di diverse provincie nell'isola non è da escludere anzi per capirne di più basterebbero esami approfonditi sui prodotti usati per avvelenare i cani". In Sicilia da inizio anno si sono registrati oltre 3.000 cani avvelenati nella stragrande maggioranza dei casi randagi.