“Nessun accordo segreto esiste tra la Siciliacque e il comune di Trapani”. Lo dice l'assessore comunale di Trapani, Ninni Romano, dopo il caso sollevato dalla consigliera comunale Anna Garuccio. “Con la delibera di Giunta regolarmente pubblicata all’albo pretorio e come tale consultabile da tutti i cittadini, - aggiunge - si è raggiunto un accordo con Siciliacque, per effetto del quale, per un verso si è risolto un contratto del 2006 che obbligava la Città di Trapani ad acquistare più acqua di quella necessaria ed avrebbe, per tale ragione, potuto creare un contenzioso pericoloso per l’Ente; per altro verso, considerate le possibili azioni esercitabili dal Comune di Trapani, Siciliacque ha riconosciuto all’Ente, sulle fatture del 2021, una riduzione di € 308.000,00”. Come mai, allora, la delibera non è approdata al Consiglio comunale, come denunciato da Anna Garuccio?
“La proposta – spiega Romano - non è andata in Consiglio Comunale, in quanto trattandosi di atto transattivo la competenza all’approvazione è della Giunta Comunale, salva l’ipotesi che la transazione abbia effetti in più esercizi finanziari, come la precedente citata dal consigliere Garuccio e poi ritirata non per questioni di merito ma per un presunto vizio formale ravvisato dai Revisori dei Conti. Dunque, nessun atto segreto e nessun atto illegittimo ma solo un provvedimento che ha fatto chiarezza e che ha ristabilito la parità di rapporti tra il Comune e Siciliacque”. Romano va oltre: “Vi è di più. Infatti, si vorrebbe far credere che il Comune abbia illegittimamente trattato con su soggetto privato. Ebbene, preme precisare che Siciliacque è una società partecipata della Regione Siciliana che gestisce il servizio idrico all’ingrosso in forza della “Convenzione per l’affidamento in gestione degli schemi acquedottistici della Sicilia e del relativo servizio di erogazione di acqua per uso idropotabile”.
“Tale servizio – prosegue l'assessore - è reso per molti comuni dell’ATI Idrico di Trapani di cui fa parte anche Trapani e da poco Misiliscemi. Differenza tra il comune di Trapani e altri comuni scaturisce dal fatto che il comune di Trapani è proprietario di una serie di pozzi a Bresciana che questa Amministrazione, consapevole della loro importanza, cerca al meglio di efficientare anche per limitare la dipendenza idrica del comune di Trapani dalla Siciliacque”. E per sgomberare il campo da possibili equivoci, l'assessore precisa che “ l’accordo transattivo, legittimamente proposto dagli uffici ed approvato dalla GM (DGM n. 97/2022) non fa altro che evitare, in caso di contenzioso con la Siciliacque, la soccombenza del comune di Trapani, obbligato sulla base di una convenzione del 2006 ad acquistare volumi di acqua di gran lunga superiori a quelli necessari. Tale convenzione nacque dalla necessità di EAS di fornire acqua al comune di Favignana e siccome l’unica possibilità poteva essere garantita da Trapani, si sottoscrisse la convenzione che, in una logica di “dare/avere”, avrebbe permesso a Trapani e a Sicliacque , reciprocamente di acquistare acqua. Oggi Siciliacque non acquista più acqua da Trapani proprio perchè approvvigiona direttamente Favignana”. Ma non è tutto roseo. “Purtroppo – evidenzia Romano - allo stato attuale il comune di Trapani non può esimersi dall’acquistare acqua dalla Siciliacque proprio in dipendenza del fatto che la condotta di Inici, da tempo dismessa a causa delle innumerevoli falle lungo il suo percorso, è antieconomica da ripristinare. Proprio grazie all’apporto di Siciliacque quel versante costituito dalle frazioni nord riesce, al netto delle perdite di rete, ad avere garantita una sufficiente distribuzione idrica".
"Inoltre, Siciliacque – sotolinea Romano - da un contributo alla distribuzione del comune di Misiliscemi in atto, anche se con difficoltà, garantito direttamente dalla condotta di Bresciana".
Quest’ultima, anch’essa vetusta, come correttamente descritta nel suo articolo, è realizzata in vetroresina, ma a differenza di quanto asserito dalla Consigliera Garuccio, risulta molto degradata (la vetroresina con il tempo ha perso le sue originarie caratteristiche strutturali ) e in taluni casi – ormai sempre più frequenti – è oggetto di improvvise rotture la cui riparazione comporta preliminarmente lo svuotamento dell’intera condotta (percorso da Campobello di Mazara a Trapani!)”. Ed ancora una puntualizzazione: “ A tal proposito preciso che si tratta di riparazioni su condotte di grosso diametro (circa 80-90 cm) la cui esecuzione purtroppo prende un lasso di tempo a volte superiore alla settimana. Voglio comunque rassicurare che questa Amministrazione non intende in alcun modo procedere alla cessione dei pozzi di Bresciana e quelli in disuso di Inici che rimarranno quindi sempre nella proprietà di Trapani. E’ ovvio che in una logica di “rete” occorrerà al fine di migliorare il sistema di distribuzione trovare adeguate soluzioni che passino dall’approvazione dell’ATI di Trapani di cui il nostro comune è parte integrante.
In conclusione voglio chiarire che l’accordo transattivo approvato legittimamente dalla Giunta prevede anche la sottoscrizione di accordi di fornitura con Siciliacque da definire in separata sede previa discussione in seno al massimo Consesso Civico e da sottoporre all’approvazione dell’ATI di Trapani”.