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05/05/2022 15:19:00

Continua a mancare l'acqua a Trapani. Garuccio: "Non si fa la manutenzione da quattro anni"

Un palliativo che è servito a poco. Molte famiglie a Trapani continuano a patire la sete, nonostante il sindaco Giacomo Tranchida ha demandato a Sicilacque di erogare 40 litri al secondo nel serbatoio di San Giovannello. Quantità che si va ad aggiungere all’erogazione proveniente dalla Sorgente di Bresciana, a quanto pare insufficiente.

“Nonostante l’intervento di Sicilacque - sottolinea la consigliera comunale Anna Garuccio - tuttavia sono molte le famiglie che da settimane continuano a subire la mancata erogazione idrica nelle loro case ricorrendo a loro spese alle autobotti private. Lungo le stesse arterie stradali infatti alcuni ricevono acqua a differenza dei propri vicini. La colpa sarebbe della poca pressione e non solo. Bresciana, infatti, - spiega Garuccio - ha una capacità di erogazione pari a 220 litri di acqua al secondo, nettamente inferiore da tempo a questa parte. Tanto da necessitare l’intervento di Sicilacque”. Per vederci chiaro, Garuccio ha chiesto l'accesso agli atti.

“L’abbassamento delle falde acquifere sono riconducibili solo a due fattori: naturali ed artificiali. Escludevo il fattore naturale – afferma la consigliera - considerato che durante l’inverno ha piovuto una ingente quantità di acqua e nel mese di aprile è difficile che si possa parlare di siccità, diversamente da quanto dichiarato dal sindaco il 24 aprile 2022. Il primo cittadino infatti indicava la causa della crisi idrica tanto alla siccità quanto alla presenza turistica in città per il periodo pasquale”.

Ed ecco il colpo di scena: “Attraverso l’accesso agli atti, nonostante alcune resistenze, scoprivo invece la vera situazione dei pozzi di Bresciana, situazione mai palesata né dall’amministrazione né dall’ufficio al servizio idrico. Così lo scorso 26 aprile scoprivo che rispetto i 18 pozzi di cui la fonte di Bresciana è dotata, 6 risultano fermi dal 2018 e 2019, mentre 3 funzionano male all’incirca dallo stesso periodo”.

“Si evince – tuona Garuccio - che l’amministrazione nell’arco di questi quattro anni non abbia mai provveduto alla riparazione dei danni nè alla manutenzione dei pozzi preferendo ad essa l’acquisto di acqua da Sicilacque, Una scelta inspiegabile considerato che le rotture non riguardavano ingenti quantità di spesa”.

Strane coincidenze; a distanza di 4 anni, il 28 aprile 2022 all’albo viene pubblicata una manifestazione di interesse per la riparazione dei pozzi.

“Dalla relazione tecnica allegata firmata dal geometra Zimmardi, tanto dall’elenco dei prezzi, e dalla tavola della descrizione degli articoli, - rileva Garuccio - si evince che l’appalto è finalizzato alla riparazione di quei tre pozzi malfunzionanti da 4 anni e presumibilmente anche dei 6 pozzi fermi dal 2018. Sono interventi semplici: manutenzione del corpo della pompa, della componente elettrica, dei carroponte per la movimentazione delle stesse, dei quadri di alimentazione, dei soft starter, degli UPS, delle colonne di adduzione”. Ma c'è un controsenso: “Piuttosto che ricorrere alla loro riparazione, fra l’altro del tutto economicamente vantaggiosa, dal 2018 il Comune di Trapani ha invece preferito acquistare da Sicilacque 4.354.431,23 € Iva inclusa di acqua, diventando da creditore nei confronti di Sicilacque, a debitore. Solo nell’anno 2020, il cui bilancio consuntivo a giorni verrà votato dall’aula consiliare, insieme al disavanzo di amministrazione, il Comune ha acquistato da Siciliacque 1.334.308,38 € di acqua.”

Nel verbale numero 18 del 19 aprile 2022 a firma del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Trapani, e riguardante il Disavanzo di Gestione Ordinaria nell’esercizio 2020, si evince che il debito contestato corrisponde a 1.876.191,45 €, di cui solo nei confronti di Sicilacque 1.215.098,63 € da appianare obbligatoriamente entro la fine della consigliatira coincidenza con il mese di giugno 2023. “Una situazione gravissima – puntualizza Garuccio - Mi chiedo quale possa essere stata la motivazione di pubblica utilità, a mio parere introvabile, che ha portato tanto il sindaco Tranchida quanto il suo assessore Romano esperto di acque, nell’aver perseguito una tale scelta. Tanto – conclude Garuccio - sarà esposto in sede di Consiglio Comunale e della questione informato il Collegio dei Revisori dei Conti quanto la Corte dei Conti e la Procura della Corte dei Conti”.