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08/06/2022 06:00:00

  Quello strano bando del Comune di Mazara per i servizi museali

 C’è un curioso ‘capitolato speciale d’appalto’ per la gestione di cinque siti museali mazaresi di proprietà del Comune di Mazara che un nostro lettore ci ha segnalato alcuni giorni or sono.

Il bando che scadeva il primo giugno è molto specifico ed articolato ma balza subito agli occhi per alcune stranezze: la somma veramente esigua dell’importo (120 mila euro che non sono nemmeno nella disponibilità dell’Ente locale ma che sarà reperita attraverso l’incasso dei biglietti venduti); la quantità dei servizi da garantire (ed i relativi costi da accollarsi) e la qualità degli stessi.

FACENDO I CONTI DELLA ‘SERVA’ EMERGONO DUBBI E PERPLESSITÀ - Noi di Tp24.it abbiamo fatto due conti alla buona e subito ci è saltato all’occhio un grande interrogativo: la leva economico finanziaria usata sarà sufficiente a stimolare la ‘qualità’ e ‘creatività’ di aziende specializzate del settore? La via maestra scelta, a nostro parere, mostra delle pecche molto evidenti.

180 MILA EURO IN STIPENDI – Vediamone alcune nel dettaglio: mantenere aperti quattro siti museali (cui va aggiunta la sola chiusura ed apertura della chiesa di S. Ignazio in piazza Plebiscito) per otto ore al giorno per 18 mesi, solo di stipendi al personale, a 2 mila euro lordi a persona per almeno cinque persone (somma e personale minimo necessario sottostimati) fanno almeno 180 mila euro di spesa. Le figure professionali da fornire a totale carico dell’ente affidatario sono: 1) Curatore museale, responsabile e coordinatore del personale e dei rapporti con l’amministrazione cittadina, laureato e con padronanza della lingua inglese; 2) Addetti all’assistenza alle visite, laurea triennale con padronanza della lingua inglese (livello C1); 3) Addetti all’accoglienza e alle informazioni storiche ed architettoniche dei siti e delle sale espositive, diploma scuola media superiore con padronanza della lingua inglese a livello B2.

ALTRI SERVIZI DA ASSICURARE – Il ‘capitolato speciale di appalto’ – documento che riassume i desiderata dell’amministrazione per i siti museali cui si devono attenere le aziende qualora fossero interessate a fornire i servizi in esso descritti – prosegue ancora. Procediamo ad analizzarlo ulteriormente ma solo per una rapida elencazione dei punti salienti.
La ditta che dovesse aggiudicarsi la gara dovrà, sempre a sue spese, garantire: a) la sicurezza e custodia dei 5 siti; le spese di pulizia quotidiane oltre a quella semestrale straordinaria aggiuntiva; 10 aperture straordinarie l’anno da garantire a favore dell’amministrazione comunale qualora volesse organizzare eventi all’interno dei siti, a qualsiasi orario e data, da stabilirsi in altro momento; una fidejussione (per cauzione del 10% dell’importo: 12.000) che avrà un costo più o meno pari al 3% dell’importo (circa 3.600 euro); una polizza Responsabilità civile con un minimale di 2,5 milioni di euro (altri costi da aggiungere).


LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE – Altro aspetto che fa un po’ strabuzzare gli occhi è quello legato alla campagna di ‘promozione e comunicazione’ dei siti museali. Le perplessità, anche qui, non sono legate alle intenzioni, ma alle risorse economiche che sarebbero necessarie; anch’esse appaiono assolutamente insufficienti poiché rientrano nello stesso (poverello) calderone economico finanziario. Bisognerebbe approntare e realizzare, infatti, una creazione editoriale – sempre inerente i 5 siti – di tipo storico culturale ed, inoltre, un ‘book shop’ all’interno del solo Collegio dei Gesuiti (il cui incasso andrebbe tutto all’impresa aggiudicataria dell’appalto). Ma non finisce qui: la promozione dei siti deve essere realizzata attraverso un ‘piano di comunicazione’ da propagare attraverso vari canali; web, stampa, radio e Tv, a carattere regionale, nazionale e internazionale.
Ricordiamo, inoltre, che, qualora la ditta vincitrice riuscisse a superare la soglia minima del risultato posta dal Comune – che è fissata in 120 mila euro di biglietti venduti in 18 mesi – l’extra incasso, fino al 60% del totale, resterà nelle casse dell’azienda. Pur tuttavia, come ricordato dall’assessore al Turismo, Germana Abbagnato: “Se non raggiunge la soglia minima calcolata nulla è da pretendere dal Comune”.

LA REPLICA DELL’ASSESSORA ABBAGNATO – “Allo stato attuale i siti museali mazaresi non offrono una reale esperienza culturale rispetto al loro reale valore. È necessario un modello nuovo di gestione che sia centrato sulla giusta visibilità dei luoghi, la giusta comunicazione, la promozione e soprattutto il confezionamento di contenuti attraenti legati al patrimonio, un'offerta a chi visita di servizi di qualità (audioguide, tour guidati, laboratori didattici, brochure, foto, ecc). Per questo abbiamo immaginato un ticket unico di 5 euro per la visita di tutti i siti a fronte del quale il visitatore riceverà assistenza e servizi di maggiore qualità e una reale esperienza culturale. Il fornitore del servizio legherà i suoi risultati alla sua capacità di realizzare un buon servizio in quanto il suo compenso deriva dal numero di visitatori che prenoteranno. Abbiamo stimato il costo sulla base degli ingressi al museo del Satiro nel 2020. Il fornitore del servizio viene remunerato attraverso gli incassi dei biglietti. Se non raggiunge la soglia minima calcolata nulla è da pretendere dal comune”. La procedura è già avviata? E quante aziende si sono fatte avanti? “Si in realtà termina proprio oggi (1 giugno n. d. a.) ma penso che i risultati dalla piattaforma web non saranno subito disponibili, penso che potremo aggiornarci dopo il tre giugno”. E quando dovrebbe iniziare il servizio? “L’intenzione sarebbe quella di iniziare già quest’estate”.

A breve pubblicheremo un aggiornamento e sapremo, così, se e quali aziende avranno presentato proposte, nel qual caso, ne daremo pronta notizia ai lettori di Tp24.it.


Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo