E’ sempre colpa di qualcosa o di qualcuno, della pandemia o di chi c’era prima.
Sono queste le prime parole che utilizza il presidente della Regione Nello Musumeci quando gli si fanno notare tutte le riforme mancate o, peggio, i 31 progetti non approvati per i Consorzi di bonifica.
Si tratta di 31 progetti che dovevano rispondere ai bandi del PNRR per tutte le infrastrutture idriche. Risultato? Nessuno. La Sicilia perde 400 milioni.
Cosa sorprendente è la reazione del presidente su Rai3, a Report: ritiene normale la bocciatura a fronte di uffici sprovvisti dell’adeguato personale e con assunzioni bloccate da anni.
La domanda è lecita: in questi 5 anni di governo Musumeci perché non si è proceduto con le assunzioni visto la perdurante impossibilità di accedere ai bandi, quindi prima realizzare i progetti esecutivi?
Tutto bloccato per la pandemia, di chi c’era prima, ha detto Musumeci, insomma di tutti fuorché sua e del suo governo regionale.
Di questi progetti qualcuno è stato recuperato, per una somma pari a 17 milioni di euro, grazie ai fondi Fsc e non con quelli del PNRR, e sarebbe anche onesto politicamente dire che i fondi del PNRR sono fondi che non si potranno mai più recuperare.
La maglia nera questa volta non spetta al Sud, la Calabria infatti ha avuto tutti i progetti approvati.
I consorzi siciliani che gestiscono le opere hanno partecipato al bando del ministero con 31 progetti per oltre 400 milioni di lavori sulla rete irrigua siciliana, ma sono stati tutti bocciati. Perché?
— Report (@reportrai3) June 27, 2022
L'inchiesta di #Report in collaborazione con @openpolis ora su #Rai3 pic.twitter.com/1vsXbKmUbz
Difficile poter difendere l’indifendibile, e in molti sanno già che Musumeci rischia il bis, la sua candidatura è in bilico proprio dentro Fratelli d’Italia, l’imposizione della Meloni non piace ad un’altra parte del partito che guarda ad una alternativa, tra cui proprio a Raffaele Stancanelli.
Il quadro politico è sconfortante e le elezioni bussano alla porta, il centrodestra cerca la quadra su un candidato che possa essere di punta per correre contro il candidato di centrosinistra, che uscirà dalle primarie del 23 luglio.
Il nome di Caterina Chinnici non entusiasma, ci sarà tanto lavoro da fare sui territori, è un volto poco noto se non agli addetti ai lavori, presente durante le campagne elettorali per le europee.
Era il 2017 e il Pd aveva schierato Fabrizio Micari, allora Rettore di Unipa, un uomo poco carismatico e poco comunicativo, una campagna elettorale che si è trascinata da sé, senza infamia e senza gloria. E pare che ci siano tutte le buone premesse perché il centrosinistra ripercorra la stessa strada.
Claudio Fava, candidato alle Primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, sarà a Trapani oggi, giovedì 30 giugno alle ore 17.30 alla Casina delle Palme. Modererà l’evento il giornalista Fabio Pace.
È on line il sito www.presidenziali22.it, all'interno del quale si trova il link che permette la registrazione necessaria sia per il voto online che per quello nei 32 gazebo che saranno presenti in tutta la Sicilia.
E' candidato pure Claudio Fava. Oggi sarà a Trapani, e incontrerà simpatizzanti e sostenitori alle 17 e 30 alla Casina delle Palme, in un incontro moderato da Fabio Pace.
Non sarà della partita Giancarlo Cancelleri. Ieri riunione fiume tra i deputati regionali e i parlamentari nazionali eletti in Sicilia dei 5 Stelle per decidere chi dovrà essere il candidato del Movimento alle Primarie dell'area progressista per la presidenza della Regione in programma il prossimo 23 luglio.
Dopo la rinuncia del sottosegretario Giancarlo Cancelleri, che ha deciso di fare un passo indietro, sul tavolo ci sono i nomi del capogruppo all'Ars Nuccio Di Paola e del deputato Luigi Sunseri.
Rossana Titone